In Calabria al via il Tour della solidarietà dei giovani della Comunità di S. Egidio
Fa tappa oggi a Paola Sant’Egidio on the road, l’itinerario della solidarietà
organizzato dai giovani e dagli universitari della Comunità' di Sant'Egidio che attraverserà
la Calabria fino al 14 agosto. Ogni giorno incontri, feste, concerti e attività con
i poveri e gli anziani in collaborazione con le comunità locali. Vademecum dei ragazzi
saranno i discorsi di Papa Francesco durante la Gmg e lo spirito è quello del “Vangelo
che può cambiare il mondo”, come racconta al microfono di Gabriella Ceraso,
Alessandro Moscetta coordinatore dell’iniziativa.
R. - Tutto
è nato con l’idea di testimoniare attivamente che nella vita si può vivere il Vangelo,
amare i poveri, cambiare il mondo ed essere felici. Il nostro ideale è proprio quello
di incontrare le persone comunicando, testimoniando, che questo è possibile.
D.
- Cosa ti aspetti da questa esperienza?
R. - Di suscitare in tanti la voglia
di essere costruttori e come dice Papa Francesco “artefici di pace e di speranza”
e - aggiungo - di portare anche un’idea diversa del futuro per tanti giovani e per
chi è in difficoltà. In Calabria - una delle regioni più povere del nostro Paese -
c’è una paura verso il futuro; tanta gente che stava bene vede intorno negatività
e pessimismo. Lo dico anche per i giovani che vivono in Calabria, giovani che spesso
hanno finito di studiare o che non studiano per niente, che non hanno nessuno che
dà loro speranza. Noi facciamo anche questo.
D. - Il Papa ha detto che i giovani
sono il motore del mondo. Sei convinto di questo o pensi siano solo parole di incoraggiamento?
R.
– Per la mia esperienza - insieme a quei giovani che scelgono di vivere per i poveri
- penso che loro possano portare la gioia, hanno forza fisica, mentale…... e poi giovani
di oggi sono sicuramente preparati; hanno anche grandi risorse ed energie che però
vanno guidate. Penso che Papa Francesco sia la guida più bella che noi abbiamo, ma
dobbiamo anche far uscire l’energia che ognuno ha dentro di sé. Ognuno può fare qualcosa
e non stare “alla finestra”. Ai miei ragazzi dico sempre: “Dobbiamo fare questo: rendere
le persone desiderose e felici di fare qualcosa di bello per gli altri”.
D.
– Vademecum del vostro viaggio saranno i discorsi fatti durante la Gmg da Papa Francesco,
che tanto spazio ha dato al concetto della solidarietà, del servizio, della vicinanza
agli anziani, una delle tematiche, quest’ultima,che voi affrontate in questo tour…
R.
– Sì. Il Papa fa gesti concreti: quello di lavare i piedi ad un detenuto, andare nelle
favelas e anche noi in fondo proviamo a fare questo. L’attività per gli anziani è
una di quelle che svolgiamo in Calabria - dove già siamo presenti – e che noi proporremo
anche facendo gesti concreti, andando a trovare gli anziani negli istituti. Ci confronteremo
anche con anziani che vivono in strada.
D. – Ti rilancio una frase del Papa,
vorrei sapere come la vivi e come la intendi. Ai giovani ha detto: “La fede è intera”,
“ non fate un frullato di fede”, un surrogato di fede, perché sì è una sfida, ma è
l’unica possibile…
R. – Penso che questa frase si lega molto con l’idea che
il cristiano è la persona che deve sempre testimoniare. La fede ti aiuta a non cedere
mai e va vissuta in maniera totale, radicale perché è la nostra àncora di salvezza:
lo è quando si è in difficoltà, ma lo è anche quando la tua vita va bene perché ti
ricorda chi sei.