2013-08-03 15:10:22

Nigeria. Mons. Doeme: Boko Haram è prodotto della corruzione nazionale


Il vescovo di Maiduguri, nel nord della Nigeria, mons. Oliver Dashe Doeme, denuncia alla Fondazione di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che soffre” la precaria condizione in cui versa il Paese, anche a causa dell’imperversare del gruppo estremistico Boko Haram, che definisce “un prodotto della corruzione dilagante”. “Per combatterli è assolutamente necessario porre un freno a questa piaga – sono le sue parole riferite dal Sir – e assicurare un futuro ai nostri giovani”. Un altro problema della società nigeriana, secondo il presule, è che l’economia si basa quasi esclusivamente sull’estrazione del petrolio: “Gli altri settori non sono sostenuti adeguatamente – ha aggiunto – soprattutto quello agricolo. Eppure, la Nigeria è un Paese ricco di risorse”. Un intervento immediato anche negli ambiti economici, invece, sottrarrebbe i giovani alle pressioni dei gruppi fondamentalisti. In questo contesto, il clero nigeriano “continua a offrire la propria testimonianza di fede; i sacerdoti rimangono nelle parrocchie e continuano a servire la comunità a rischio della loro stessa vita”. Intanto, arriva la notizia che il capo del gruppo di Boko Haram, Shekau, rimasto ferito in una sparatoria, è stato deposto dai suoi e sostituito con Abu Zamira Mohammed, il principale sostenitore dei negoziati che da qualche tempo sarebbero stati avviati con il governo di Abuja. Secondo indiscrezioni, l'esecutivo avrebbe accettato il cessate-il-fuoco proposto da Boko Haram il 26 giugno scorso, a patto che fosse destituito l'allora capo Shekau. Ciò fa ben sperare per un futuro di pace. (R.B.)







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