Siria: 40 vittime a Homs nei raid dei ribelli. Assad proclama la vittoria certa del
regime
Partiranno "a breve" gli ispettori della missione dell'Onu incaricata di verificare
l'eventuale uso di armi chimiche nel conflitto siriano. A riferirlo un portavoce delle
Nazioni Unite, proprio nel giorno in cui il presidente Assad proclama la vittoria
certa del regime; nelle stesse ore di un altro gravissimo attentato. Sentiamo Salvatore
Sabatino:
Homs: una palla
di fuoco si alza improvvisamente in cielo. E’ l’esplosione di un deposito di munizioni,
causata da un improvviso bombardamento dei ribelli. Volevano colpire al cuore l’esercito,
alla fine hanno provocato una strage: 40 morti – quasi tutti civili – ed un centinaio
feriti. Un attacco che colpisce in prima persona il presidente Assad, perché le vittime
sono quasi tutte alawite, come lui; lui che poco prima era tornato ad esaltare la
vittoria certa del regime. Proclama contenuto in un messaggio per la giornata delle
forze armate, che ha fatto insorgere le opposizioni, che si spingono fino a parlare
di “parole ripugnanti”. Assad, protagonista di questa guerra, torna poi a farsi vedere,
per una visita a Daraya, sobborgo della capitale vicino alla linea del fronte con
i ribelli, riconquistato solo alcune settimane fa dalle forze governative dopo durissimi
combattimenti. Si tratta della sua prima uscita del dopo quella che nel marzo del
2012 fece nell'ex quartiere ribelle di Bab Amro a Homs. I combattimenti continuano
intanto a devastare città e villaggi. Almeno altre 20 persone sono rimaste uccise
in diversi episodi di violenza ad Ariha, nella povincia di Idlib e a Hama. Ancora
nessuna notizia, infine di padre Paolo Dall’Oglio, scomparso in Siria 4 giorni fa.