Egitto: i Fratelli Musulmani ancora in piazza sfidando i militari
L’Egitto si prepara ad una nuova giornata di proteste. Solo al Cairo sono 33 le marce
convocate dai Fratelli Musulmani che in questo modo intendono sfidare il provvedimento
del governo che ha ordinato lo sgombero delle piazze. Intanto si registrano episodi
di violenza. Il servizio di Giuseppe Acconcia:
I Fratelli musulmani
sfidano i militari. Decine di cortei partiranno al Cairo verso Rabaa el Adaweya dove
si svolge il sit-in di protesta contro il colpo di stato militare del 3 luglio scorso.
Ma manifestazioni simili sono previste in tutto il Paese. A poco è servito l’appello
del governo ai contestatori affinché lascino le piazze e l’avvertimento del ministero
degli Interni di uno sgombero imminente. La piazza del quartiere di Medinat Nassr
al Cairo, sorvolata da elicotteri militari, si è riempita ugualmente, già nella notte
di ieri, dei sostenitori di Morsi. Nel frattempo, al Cairo è giunto il ministro degli
Esteri tedesco Guido Westerwelle, che ha incontrato il suo omologo egiziano Nabil
Fahmy, il ministro della Difesa Abdel Fattah el Sisi e il vice presidente Mohamed
el Baradei. Westerwelle, che non ha potuto incontrare Morsi, ha messo in guardia le
autorità egiziane affinché non adottino misure repressive nei confronti dei leader
della Fratellanza. Dal canto suo, il ministro della solidarietà Sociale Ahmed el Boraei
ha smentito notizie diffuse ieri di un possibile scioglimento della Fratellanza, che
per ora è registrata come organizzazione non governativa. D’altra parte, secondo il
segretario di Stato degli Stati Uniti John Kerry, l'intervento dell’esercito egiziano
ha avuto lo scopo di difendere la «volontà popolare». Infine, un poliziotto è stato
ucciso nella città del Sinai di Al-Arish.