Bologna: commemorazione civile e religiosa per le vittime della strage di 33 anni
fa
Ci sono date che entrano nella storia di un Paese e il 2 agosto 1980 è una di queste.
A Bologna 33 anni fa una bomba alla stazione uccise 85 persone e ne ferì altre 200
nella sala d’aspetto della seconda classe. Nel capoluogo emiliano si sono svolte le
commemorazioni con istituzioni, parenti delle vittime e tanti cittadini per non dimenticare
quella strage e chiedere giustizia. Da Bologna Luca Tentori.
Un minuto di
silenzio e poi un fischio di locomotiva alle 10.25, l’ora dell’esplosione della bomba.
Si è ricordata così la strage di 33 anni fa alla stazione di Bologna. Migliaia le
persone presenti alla commemorazione in comune, lungo le vie cittadine e davanti alla
stessa stazione. Portare a compimento l’iter parlamentare di un disegno di legge sul
nuovo reato di depistaggio, inserire definitivamente il risarcimento delle vittime
di stragi e terrorismo nel pacchetto sicurezza del governo delle prossime settimane:
sono i due impegni presi questa mattina a Bologna, dal ministro per gli Affari Regionali,
Graziano Delrio, e dalla presidente della Camera, Laura Boldrini. “La Repubblica ferita
a morte si è rialzata con dignità grazie alla città di Bologna e ai familiari delle
vittime. Vi dobbiamo molto - ha detto il ministro Delrio. La verità ancora manca,
la domanda sui mandanti è grande come una montagna, ma noi non rinunciamo. La verità
ci rende liberi, non è vendetta ma desiderio di giustizia”. Dal palco della stazione
ha parlato anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha ricordato
come oggi non ci sia ancora una completa giustizia sulla strage e questo crea distacco
tra cittadini e istituzioni:
“Io credo che ci sia questa incapacità di fare
chiarezza fino in fondo tra i motivi per cui c’è questo distacco, questa incapacità
di dirsi tutto fino in fondo, senza veli, di tradurre la verità e quindi di restituirla
a una giustizia completa. Perché ancora noi questa giustizia completa non ce l’abbiamo.
E allora come si fa a innamorarsi delle istituzioni?”.
Nel ricordo religioso
della Messa di suffragio per le vittime, il vicario generale della diocesi di Bologna,
mons. Giovanni Silvagni, ha ricordato quanti hanno perso la vita quel 2 agosto
1980, sul treno Italicus nel 1974 e nella strage di Natale del 1984. Erano gente di
stazione, gente semplice di treni:
“Un lucido e premeditato disegno li
ha voluti utilizzare come mezzo di ricatto e di pressione politica. Ha voluto fare
del sacrificio della loro vita un emblema di terrore e un avvertimento sinistro per
chi doveva capire. Così poca cosa è stata considerata la loro vita, ma preziosa agli
occhi del Signore è la morte dei suoi figli”.