Zimbabwe, elezioni: Mugabe rivendica la vittoria, per l'opposizione "brogli massicci"
Ufficialmente saranno resi noti lunedì i risultati delle presidenziali svoltesi nello
Zimbabwe, ma il presidente uscente Robert Mugabe, 89 anni e dal 1985 ininterrottamente
al potere, ha già rivendicato la vittoria. Una vittoria ottenuta con “brogli massicci”
secondo il suo antagonista e primo ministro, Morgan Tsvangirai. Ma la conferma di
Mugabe al governo è messa in dubbio anche dalla ong locale Zimbabwe Election Support
Network, che ha schierato osservatori elettorali per monitorare il voto e che denuncia
che circa un milione di aventi diritto ne sarebbero stati privati con vari mezzi.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Movimento per il cambiamento democratico del candidato
Tsvangirai, che accusa la polizia di aver sparato colpi d’arma da fuoco dissuasivi
e i soldati di aver creato scompiglio tra la gente in fila alle urne nella capitale,
mentre in altre aree del Paese molti autobus con elettori a bordo sarebbero stati
fermati. Eppure il voto, protrattosi ieri sera fino a mezzanotte per l’incredibile
affluenza, è stato “approvato” dalla Commissione elettorale dello Zimbabwe che ha
parlato solo di “problemi logistici” ma anche di uno scrutinio “libero ed equo”. Positiva
anche la valutazione di Olusegun Obasanjo, capo della missione di osservatori elettorali
dell’Unione Africana, e del portavoce del Dipartimento di Stato americano, Marie Harf,
che da Washington ha definito le condizione di voto “pacifiche”, annunciando anche
“un possibile alleggerimento delle sanzioni”. (R.B.)