Iraq. Il Seminario caldeo apre ad altre confessioni
Un contributo alla cooperazione tra le Chiese cattoliche locali: questo l’obiettivo
dell’apertura del Seminario patriarcale caldeo dell’Iraq ad aspiranti sacerdoti delle
altre Chiese cattoliche, a partire da quella siro-cattolica. La notizia, data dal
Patriarcato di Babilonia alla Fides, riveste particolare importanza in un Paese in
cui il perpetuarsi delle violenze ha decimato la presenza cristiana. La decisione,
presa nei giorni scorsi in una riunione cui hanno partecipato a Baghdad la Curia patriarcale
e lo stesso patriarca, il cardinale Louis Raphael I Sako, prevede che per ora l’accesso
dei seminaristi caldei sarà a numero limitato, per non creare squilibri e mantenere
l’identità della struttura. I seminaristi, quindi, seguiranno il calendario liturgico
caldeo e i tempi delle preghiere per i non caldei saranno stabiliti in seguito: l’esperimento,
infatti, partirà nell’anno accademico 2013-2014. E intanto, purtroppo, le suddette
violenze in Iraq non si arrestano, anzi, nell’ultimo mese hanno registrato un incremento,
secondo i dati diffusi oggi dal governo iracheno: quasi mille i morti a luglio e oltre
1.500 i feriti, il bilancio peggiore dall’aprile 2008. (R.B.)