Gmg di Rio. Mons. Forte: i giovani hanno davvero vissuto l’entusiasmo del Vangelo
Una settimana fa, a Copacabana, i giovani di tutto il mondo abbracciavano Papa Francesco
nella Festa dell’Accoglienza della Gmg di Rio. Un evento indimenticabile come tutta
la Giornata Mondiale della Gioventù. Intanto, l’arcidiocesi di Cracovia ha già inaugurato
a tempo di record un sito web per la Gmg del 2016 (www.krakow2016.com). Ma torniamo
alla Gmg appena conclusa con un bilancio dell’arcivescovo di Chieti, mons. Bruno
Forte. La testimonianza è stata raccolta da Federico Piana:
R. – Io metterei
in luce i due frutti principali che ho colto nei cuori dei giovani, a incominciare
da quelli della mia diocesi che ho potuto accompagnare, ai tanti che ho incontrato
nelle catechesi. Il primo frutto è quello più invisibile, quello legato alla Settimana
missionaria che i giovani hanno vissuto prima della venuta a Rio e dell’incontro con
Papa Francesco. Moltissimi di loro sono stati nelle favelas del Brasile, e
sono stati colpiti dalla gioia dei poveri. Poi, venuti a Rio, l’incontro straordinario
con il Papa e con la Chiesa: questa Chiesa bella, questa Chiesa viva, giovane; questo
Papa capace di parlare al cuore dei giovani, di vivere l’entusiasmo del Vangelo e
di contagiare …
D. – Secondo lei, quali sono le ragioni per le quali Papa Francesco
riesce a toccare il cuore dei giovani?
R. – Io ne individuo almeno tre, che
mi sembrano particolarmente convincenti. La prima, che questo Papa è autentico, è
se stesso: lo si sente profondamente. Quello che dice, lo vive. I gesti e le parole
non sono separati l’uno dall’altra e i giovani hanno bisogno di questa autenticità,
di qualcuno che appaia loro subito come affidabile. Un secondo riferimento importante
è che Papa Francesco tratta i giovani con grande fiducia: dà loro fiducia e li fa
sentire responsabilizzati; fa capire che Cristo conta su ciascuno di loro. E finalmente,
questo Papa che è credibile, che responsabilizza i giovani li fa sentire anche in
una compagnia straordinaria: non siamo soli! Non solo c’è l’amore di Gesù che ci raggiunge
nella preghiera, nei Sacramenti, nella carità vissuta per i poveri; ma c’è questa
grande compagnia della Chiesa, questo popolo in cammino che appartiene a tutte le
lingue, a tutte le culture. Era straordinariamente bello vedere la festa di colori,
di voci, di suono che riempivano le vie di Rio de Janeiro: una città certamente abituata
a queste folle oceaniche anche se mai, neanche nel grande Carnevale di Rio, si è raggiunto
il numero di questi giorni – tre milioni di giovani! – e mai si è raggiunta questa
gioia, questa felicità serena.
D. – Il Papa che si avvicina ai giovani, cerca
di capirli; però non transige né sulla morale né sul magistero della Chiesa …
R.
– Ma questo è evidente! E’ questa la sua forza! Egli ha saputo trasmettere i contenuti
belli del Vangelo, alti ed esigenti, in una maniera che è parsa ai giovani assolutamente
vera e convincente. In altre parole, non è il Papa che li accarezza, quasi a cercare
di piacere loro ad ogni costo. E’ il Papa che li ama, e fa sentire loro quanto
li ama. E quando tu ami veramente qualcuno, e questo qualcuno si sente amato, gli
puoi chiedere tutto.