Egitto. Il vescovo di Minya: preoccupato da accuse anticristiane degli islamisti
È preoccupato per il clima che si respira in Egitto contro i cristiani copti, il vescovo
di Minya, Botros Fahim Awad Hanna, che a Fides segnala due dinamiche che ha rilevato
in questi giorni nel Paese. Innanzitutto alcuni blog legati ai Fratelli musulmani
che stanno definendo il nuovo precario assetto del Paese come la “Repubblica militare
di Tawadros”, in riferimento al Patriarca copto ortodosso Tawadros II, e stanno accusando
la Chiesa copta ortodossa come la principale ispiratrice della sollevazione popolare
che ha portato alla fine del governo islamista di Morsi. “La Fratellanza vuole spiegare
il proprio fallimento politico ricorrendo alla teoria del complotto cristiano – afferma
– ciò servirà a giustificare il futuro terrorismo contro di loro, mentre c’è un piano
di attacchi contro chiese e sacerdoti che potrebbe scattare quando finiranno i presidi
nelle piazze”. Secondo il vescovo è fuori luogo “parlare di rivoluzione cristiana”:
in strada, infatti, sono scesi circa 30 milioni di egiziani e in tutto i cristiani
in Egitto sono 10 milioni. “Credo piuttosto – ha concluso – che quello che è successo
abbia a che fare con la preghiera dei cristiani, che può muovere con la sua forza
anche situazioni politiche e sociali”. (R.B.)