Repubblica Centrafricana: leader religiosi chiedono rispetto per la vita
In un incontro tra leader religiosi svoltosi il 19 luglio scorso a Bouar, nella Repubblica
Centrafricana, è stata decisa una giornata di preghiera per il Paese che sarà celebrata
il prossimo 12 agosto. Lo riferisce alla Fides padre Aurelio Gazzera, missionario
Carmelitano da anni in Centrafrica, Paese sprofondato nuovamente nella violenza dopo
la cacciata del presidente Bozizé da parte dei ribelli del gruppo Seleka. “Nessuna
fede permette la violenza – ha dichiarato – invitiamo tutti alla fedeltà a Dio, alla
sua legge, e a una grande coerenza: se tutti rispettassero la legge di Dio non ci
sarebbe alcuna guerra!”. I capi religiosi lanciano, infine, un appello ai ribelli
di Seleka, affinché si convertano e interrompano “la lunga serie di crimini, omicidi,
stupri e saccheggi”, e chiedono loro “il rispetto per la persona umana, per lo Stato
e per tutti, in particolare donne, malati e bambini”. L’ultimo appello è poi rivolto
ai giovani, “che non scelgano la via della violenza”. Nel frattempo, però, gli episodi
cruenti si sono moltiplicati nel Paese: quattro diocesi centrafricane sono state recentemente
assalite e derubate da un gruppo di estremisti islamici provenienti da Ciad e Sudan.
Nella regione di Bangassou, è la testimonianza del vescovo mons. Juan José Aguirre,
il 50% dei beni della Chiesa è stato saccheggiato e la popolazione è oggetto di continui
soprusi: le vittime sono già più di 400. (R.B.)