Pakistan, ancora violenze. Bhatti al neopresidente: minoranze importanti per creare
pace
Almeno diecipersone sono rimaste uccise nell’attacco di un commando armato, composto
da una sessantina di uomini, al chekpoint nell’area di Surghar, nel distretto
di Kohat, provincia pakistana di Khyber Pakhtunkhwa. Nell’attentato, che le forze
di sicurezza sono riuscite a respingere dopo violenti combattimenti nei pressi del
fiume Bara, avvenuto in una zona cruciale di confine con l’Afghanistan, sono morti
otto miliziani e due militari, ma si registrano anche quattro feriti. E sull’escalation
di violenza nel Paese, che ieri ha eletto Mamnoon Hussain come nuovo capo di Stato,
è tornato a parlare con AsiaNews Paul Bhatti, ex ministro per l’Armonia nazionale
e presidente di "All Pakistan minorities alliance". Bhatti, di fede cristiana, chiede
al neopresidente “un maggiore coinvolgimento delle minoranze in futuro”. “Siamo una
parte importante del Paese e vogliamo essere consultati – ha detto esprimendo preoccupazioni
per il moltiplicarsi dei fatti di sangue – senza la pace non sarà possibile risolvere
altri problemi tra cui il terrorismo e la crisi economica che attanagliano il Paese”.
(R.B.)