2013-07-31 15:00:15

L'arcivescovo di Rio: dalla Gmg uno spirito di unità e fratellanza per tutto il mondo


La Giornata mondiale della gioventù continua a far parlare i mass media di tutto il mondo. Un evento che ha visto una grande partecipazione nella gioia e nella fraternità. In particolare, nella Messa conclusiva a Copacabana, erano presenti oltre 3 milioni di giovani. Ascoltia mo la riflessione dell’arcivescovo di Rio de Janeiro, mons. Orani João Tempesta, al microfono di Silvonei Protz:RealAudioMP3

R. – Dicono tre milioni e mezzo. E’ difficile sapere il numero esatto. Più che il numero, però, è importante lo spirito di questi giovani: uno spirito di gioia, di speranza per il futuro di un mondo migliore, più giusto, più fraterno. Questo è stato bello nelle persone, che hanno dato una bellissima testimonianza di vita, di un raduno fatto in pace e di bellezza della preghiera.

D. – Che Rio lascia il Santo Padre?

R. – Una Rio con il cuore gioioso, per aver vissuto questo bellissimo momento nella sua storia. Credo che sia stato il più grande evento vissuto a Rio de Janeiro.

D. – Non solo i cattolici hanno ricevuto il Santo Padre, anche i membri di altre religioni sono stati presenti agli eventi...

R. – Sì, come volontari e anche come partecipazione agli eventi della Gmg. Tanti i cristiani di altre denominazioni ed anche altre religioni che hanno partecipato. Il messaggio del Santo Padre, infatti, era rivolto a tutti, a tutte le persone di buona volontà. Quando c’è la fame, quando ci sono i problemi, ognuno deve fare la sua parte a qualunque religione appartenga. Credo che questo sia un momento di unità, di partecipazione, per vedere come si possa fare di questo mondo, un mondo più giusto.

D. – Quale momento le è rimasto più nel cuore?

R. - Credo quel bambino che ha abbracciato il Santo Padre, vicino al palazzo arcivescovile, a San Joaquin, che, piangendo, ha detto al Papa, con tutto il cuore: “Santo Padre, io ti voglio bene”.







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