Papa Francesco a Rio: il senso del suo primo viaggio internazionale
La prima Gmg di Papa Francesco, Copacabana come luogo dell'anima, le parole di un
Papa che hanno "trapassato" i cuori di chiunque. Molte sono le considerazioni a "caldo"
che il viaggio del Pontefice appena terminato suggerisce a chi si soffermi per una
sua valutazione. Il nostro inviato Roberto Piermarini ne offre una prima lettura
in questo servizio:
Il sorriso e
la semplicità di Papa Francesco, la sua vicinanza ai poveri ed il suo ricordarsi di
loro nei suoi gesti e nelle parole hanno segnato il suo primo viaggio internazionale.
L’occasione è stata la conclusione della Giornata Mondiale della Gioventù ma il suo
zelo pastorale lo ha portato a parlare anche alla Chiesa locale e latinoamericana.
Con fermezza ma senza perdere la tenerezza ha indicato ancora una volta i cammini
per il rinnovamento della Chiesa, una Chiesa collegiale e sinodale che si ritrova
nell’unità intorno a Pietro, sotto la protezione della Vergine Maria, alla quale ad
Aparecida ha affidato il suo Pontificato. Ha parlato ai giovani nei quali vede il
desiderio di costruire un mondo migliore ed anche a quelli che in tante parti del
mondo, come in Brasile sono scesi nelle strade per esprimere il desiderio di una civiltà
più giusta e fraterna. Si perché non ha circoscritto il suo discorso ai problemi del
mondo giovanile, ma lo ha aperto al rapporto con la società. A Rio le sue parole più
ricorrenti sono state “solidarietà”, “cultura dell’incontro” e ancora una volta ha
messo in guardia da una visione economicistica e sempre meno umanistica della società.
Una società dell’esclusione e dello ”scarto” che emargina i poveri, gli indifesi,
gli anziani, la vita nascente. Nel corso della sua visita in Brasile lo abbiamo visto
a proprio agio propri tra gli “esclusi”: i giovani che lottano contro droga ed alcool,
i poveri delle favelas, i detenuti, coloro che soffrono. Alla classe dirigente brasiliana
ha parlato di “indifferenza egoista”, “etica di responsabilità”, termini nuovi ma
efficaci. A Rio – come ha detto lui stesso ai giovani della Gmg – il suo cuore di
pastore ha abbracciato tutti, come il Cristo Redentore dalla cima del Corcovado.