Incidente bus in Irpinia: lutto nazionale. 38 vittime. La Chiesa di Napoli raccoglie
fondi
Indaga a tutto campo la Procura di Avellino per far luce sulla dinamica e le responsabilità
della tragedia che ha visto ieri sera precipitare un pullman, con una cinquantina
di passeggeri a bordo, da un viadotto della A16 Napoli-Canosa, nella zona di Monteforte
Irpino. Per la prefettura 38 i morti accertati e una decina i feriti tra cui 3 bambini
gravi. Domani sarà giornata di lutto nazionale in occasione dei funerali a Pozzuoli,
comune di origine di molte delle vittime, cui presenzierà anche il premier Letta.
“Una sciagura inaccettabile”, scrive il Presidente Napolitano. Il servizio di Gabriella
Ceraso:
Il Consiglio
dei ministri proclama un giorno di lutto per tutta Italia; a Pozzuoli i giorni sono
tre ma l’angoscia invade in queste ore anche Giugliano, Mugnano, Marano e tutti i
piccoli comuni campani da cui venivano i passeggeri, amici perché spesso in gita insieme,
del pullman che ora è un mucchio di lamiere accartocciate in fondo alla scarpata del
viadotto Acqualonga. Secondo la polstrada, il Granturismo, partito da Telese Terme,
diretto a Napoli, è arrivato in velocità vicino ad un rallentamento di traffico peraltro
segnalato, in un punto in forte pendenza. Senza mai frenare, avrebbe travolto almeno
9 auto ferendo un decina di persone, e poi precipitando nel vuoto per 30 metri. Solo
in 11 sono sopravvissuti. Tra le ipotesi, un malore dell’autista, l’esplosione di
una gomma, danni tecnici pregressi al veicolo, dato che pezzi del sistema di trasmissione
e una portiera mancante erano stati notati prima dell’arrivo sul viadotto. Ma al vaglio
degli inquirenti, c'è anche l'omicidio colposo plurimo e la strage colposa, alcuni
nomi sarebbero già nel registro degli indagati: implicata la sicurezza stradale -
dal segnalamento dei cantieri, alla qualità del guardrail abbattuto dal bus- cui si
appella Napolitano, mentre è unanime il cordoglio anche a livello internazionale,
per quanto accaduto.
“E' terribile vedere tutte quelle salme allineate, ora
ogni parola è inadeguata”. Così il vescovo di Pozzuoli, monsignor Gennaro Pascarella,
uscendo sgomento dalla sala mortuaria di Monteforte irpino dopo aver benedetto le
35 salme delle vittime che lì attendono la camera ardente e i funerali,domani mattina,
nel palazzetto dello sport di Pozzuoli. Intanto arriva la vicinanza concreta della
Chiesa di Napoli in vari modi come spiega il cardinale arcivescovo della città, mons
Crescenzio Sepe, al microfono di Gabriella Ceraso:
R. – Intanto,
la partecipazione al vescovo e a tutti i parenti delle vittime, perché la tragedia
è enorme e quindi non potevamo non far sentire tutta la nostra voce. E poi, più praticamente,
abbiamo concordato – appunto – che le due Caritas, la Caritas di Pozzuoli e la Caritas
di Napoli, adesso si attiveranno per trovare le modalità di manifestare concretamente
questa solidarietà verso le famiglie che sono state colpite da questo tragico incidente.
D.
– E comunque anche la preghiera è un modo per accompagnare questi momenti di dolore:
lì dove sono le salme, per esempio, in queste ore, a Monteforte Irpino, è iniziata
la recita del Rosario …
R. – Certamente. Noi, fin dal primo momento, stiamo
celebrando proprio per unirci a quel Signore della vita e della storia che ci da forza
anche in questo momenti, e continueremo anche nelle esequie di domani a pregare per
le anime di questi defunti e per i loro famigliari.