Veglia a Copacabana. Il Papa: giocate nella squadra di Gesù per fare più belli Chiesa
e mondo
L’incantevole spiaggia di Copacabana, per una notte si è trasformata in un’immensa
cattedrale naturale tra sabbia e mare, per la Veglia di preghiera della Giornata mondiale
della gioventù. Inagibile la spianata “Campus Fidei” di Guaratiba, per le abbondanti
piogge cadute in questi giorni a Rio, spettacolare il colpo d’occhio della lunga distesa
con oltre due milioni di giovani provenienti da tutto il mondo, raccolti sulla “orla”,
la lunga lingua di spiaggia carioca. All’arrivo del Papa l’assemblea è letteralmente
esplosa in un tripudio di canti, cori e sventolii di bandiere. In un tweet
di oggi, lanciato dal suo account @Pontifex, Papa Francesco ha sintetizzato il suo
intervento ai giovani in una frase: "Cari giovani, siate veri 'atleti di Cristo'!
Giocate nella sua squadra!". Da Rio il servizio di Roberto Piermarini:
Vocês são
o campo da fé! Vocês são os atletas de Cristo! Vocês são os construtores ... Voi
siete il campo della fede! Voi siete gli atleti di Cristo! Siete i costruttori di
una Chiesa più bella e di un mondo migliore”. Questa la consegna di Papa Francesco
ai ”giovani di Copacabana”. Giovani che prima del suo arrivo hanno cantato e ballato
tanto da trascinare in un “flash mob” anche le centinaia di vescovi presenti. Durante
il percorso sul lungomare fino al grande palco, il Papa non si è risparmiato: ha benedetto,
baciato bambini, indossato cappelli, è sceso dalla jeep bianca per abbracciare disabili.
Nella prima parte della Veglia, alcuni giovani hanno dato la loro testimonianza: la
redenzione dalla droga e dall’alcool, l’esperienza del perdono, le difficoltà della
missione, l’accettazione dell’handicap e ognuno di loro, pezzo per pezzo, ha montato
una chiesa in legno. Per capire cosa significhi essere discepoli-missionari, nel suo
discorso Papa Francesco ha usato tre immagini: il campo dove si semina, il campo come
luogo di allenamento e il campo come cantiere. Un discorso in un cui più volte ha
chiesto il coinvolgimento dei giovani:
Por favor, dejen que Cristo y su
Palabra entren en su vida... “Per favore, lasciate che Cristo e la sua Parola
entrino nella vostra vita e possano germogliare e crescere". "Non fate cadere il seme
fuori dal campo – ha detto – non lasciatevi intontire dai richiami superficiali, non
siate incostanti davanti alle difficoltà, che vi tolgono il coraggio di andare controcorrente
o incorrere in passioni negative. Chiedetevi: ‘Sto dalla parte di Dio o del demonio?’”:
Yo sé que ustedes quieren ser buena tierra… “Voi volete essere terreno
buono, cristiani non part-time, non “inamidati”, di facciata, ma autentici.
Sono certo che non volete vivere nell'illusione di una libertà che si lascia trascinare
dalle mode e dalle convenienze del momento. So che voi puntate in alto, a scelte definitive
che diano senso pieno alla vita. Gesù ci chiede di seguirlo e di giocare nella sua
squadra ma quando un giocatore di calcio viene convocato in una squadra deve allenarsi
molto. Così è nella nostra vita di discepoli del Signore”.
Jesús nos ofrece
algo más grande que la Copa del Mundo… “Gesù ci offre qualcosa di superiore
della Coppa del Mondo! Ci offre la possibilità di una vita feconda e felice e anche
un futuro con Lui che non avrà fine, la vita eterna. Ma ci chiede di allenarci per
‘essere in forma’, per affrontare senza paura tutte le situazioni della vita, testimoniando
la nostra fede. Attraverso la preghiera, i Sacramenti, e l’aiuto agli altri”. “Ripetetelo”,
ha detto ai giovani, che ha invitato a chiedersi: “Parlo con Gesù? Lo Spirito Santo
parla al mio cuore? Se commetto un errore, chiedo al Signore cosa fare?”. Ma in tutto
questo, dobbiamo sperimentare che non siamo soli, ma parte di una famiglia di fratelli,
per diventare parte e costruttori della Chiesa e costruttori della storia. “Siate
protagonisti della storia. Gesù ci chiama ad essere pietre vive per costruire la sua
Chiesa, una Chiesa che sia così grande da poter accogliere l’intera umanità: che sia
la casa per tutti”. Oggi ci dice di “Andate e fate discepoli tutti i popoli”.
Esta
tarde, respondámosle: Sí, también yo quiero ser una piedra viva… “Questa sera
rispondiamogli: Sì, anch’io voglio essere una pietra viva; insieme vogliamo edificare
la Chiesa di Gesù! Nel vostro giovane cuore c'è il desiderio di costruire un mondo
migliore. Ho seguito attentamente le notizie riguardo ai tanti giovani che in tante
parti del mondo, e anche qui in Brasile, sono scesi nelle strade per esprimere il
desiderio di una civiltà più giusta e fraterna. Resta però la domanda: da dove cominciare?
Quali i criteri per la costruzione di una società più giusta? Quando chiesero a Madre
Teresa di Calcutta che cosa doveva cambiare nella Chiesa, rispose: tu ed io! E tu,
che cosa rispondi?”. Al termine dell’omelia, come segno di missionarietà – tema della
Gmg di Rio – la chiesa in legno è stata “smontata”, per essere inviata nelle strade
del mondo. Infine, il silenzio degli oltre due milioni di giovani per l’esposizione
del Santissimo, che ha trasformato la spiaggia di Rio in un santuario eucaristico.
Terminato l’incontro, i “giovani di Copacabana” hanno aperto i loro sacchi a pelo
per trascorrere lì la notte, in attesa del Papa per la Messa conclusiva della Gmg.