Padre Lombardi: grande successo per la Gmg di Rio, da Papa Francesco una spinta
al rinnovamento della Chiesa
Alla Messa conclusiva della Gmg a Capocabana hanno partecipato oltre 3 milioni di
persone. Un grande successo. Ascoltiamo il commento del direttore della Sala Stampa
vaticana, padre Federico Lombardi, al microfono di Roberto Piermarini:
R. - Certamente
l’attrattiva del Papa Francesco come primo Papa latinoamericano, la sua capacità di
comunicazione hanno molto contribuito al successo - diciamo così - dal punto di vista
esteriore di questa manifestazione. Ma speriamo che sia anche un successo dal punto
di vista interiore, cioè del cogliere il messaggio che il Papa ha voluto dare, che
le Giornate in sé vogliono dare. Mi sembra che questo tema della missionarietà, questo
tema della responsabilità, dell’impegno dei giovani, del non aver paura, del superare
le difficoltà che si pongono loro lunga la via e desiderare di costruire insieme agli
altri, inserendosi nella società in un modo attivo e con l’aiuto di tutte le altre
parti, le altre componenti della società, sia un messaggio molto ricco, che ha toccato
profondamente. Direi anche che è un po’ forse l’originalità del messaggio di questa
Giornata, quello che il Papa si proponeva: vivere un incontro con la gioventù, come
inserita nella società e nella Chiesa nel suo insieme. Ora con i discorsi che ha fatto,
con gli altri atti che ha compiuto - sia di attenzione per i poveri e le persone in
difficoltà, i giovani in difficoltà - sia anche con la società sociale, abbia veramente
intessuto un dialogo con una realtà molto ampia, in cui i giovani sono inseriti. Quindi,
un discorso per i giovani, ma anche un discorso per tutti noi. Questo mi sembra che
sia riuscito in un modo molto efficace ed era certamente l’intenzione del Papa Francesco.
Anche i due grandi discorsi, quello già fatto per i vescovi brasiliani e quello che
farà al Celam, dicono proprio un contesto ecclesiale ampio, continentale, in cui questo
evento si inserisce e danno anche una grande prospettiva sul suo modo di vivere e
di presentare oggi la missione della Chiesa. D. - Che significato dare alla scelta
di Cracovia nel 2016, la seconda sede per la Gmg in terra polacca dopo Czestochowa?
R.
- Sappiamo che il cardinale Dziwisz proponeva, con molta convinzione, Cracovia come
meta della prossima tappa del cammino delle Giornate mondiali e lo possiamo ben capire,
perché - tra l’altro - stiamo per avere la canonizzazione di Giovanni Paolo II, che
è stato l’inventore, possiamo dire, delle Giornate mondiali della gioventù e - come
dice il cardinale Dziwisz - le giornate della gioventù sono state probabilmente una
delle intuizioni più feconde nel corso del suo Pontificato. Quindi è giusto, è bello
che la gioventù del mondo possa pellegrinare anche alla terra del nuovo santo, che
è stato all’origine di questa convocazione mondiale dei giovani, che dà tanto coraggio,
tanto entusiasmo e tanto orientamento alla gioventù del mondo intero.
D. -
Padre Lombardi, possiamo fare un bilancio sulla prima visita papale di Papa Francesco?
R.
- Credo che sia un viaggio che ha ottenuto pienamente il suo successo e le sue finalità.
E’ anche un viaggio che ha parlato alla gioventù del mondo riunita qui a Rio, ma ha
anche parlato molto al Brasile e al continente latinoamericano. Abbiamo visto il Papa
- in un certo senso - nel suo ambiente, nella sua terra, parlando spontaneamente la
sua lingua: ha anche parlato molto in spagnolo. Era assolutamente inserito in un ambiente,
con cui era perfettamente capace di interagire, di colloquiare e di lanciare dei messaggi
forti. Ha usato anche delle espressioni molto concrete, molto efficaci. Lo fa sempre:
a Roma lo ha già fatto tantissimo… Ma qui ci è sembrato farlo ancora con più spontaneità.
In certo senso anche per noi è stato un modo di conoscere di più il Papa latinoamericano
nel suo contesto. E direi che, vedendo l’efficacia del suo rapporto pastorale e di
orientamento con questa terra, abbiamo anche capito meglio come l’avere un Papa latinoamericano
e come la dimensione dinamica della Chiesa in questo continente, che egli incoraggia
moltissimo - sempre facendo riferimento ad Aparecida, al grande convegno dei vescovi
e alla continuità con questo grande evento di Chiesa - sia una ricchezza per la Chiesa
universale, possa probabilmente dare un contributo, che l’abbiamo sempre detto un
po’ a parole, ma poi lo sperimentiamo adesso nella pratica: come da una Chiesa vivace,
dinamica come quella latinoamericana, incoraggiata a essere se stessa con tutta la
sua ricchezza di giovanilità e di spontaneità, possa venire un nuovo incoraggiamento
alla Chiesa universale. Certamente alla Chiesa europea che si sente, per esempio,
più stanca o più abitudinaria; e probabilmente anche agli altri continenti. Quindi
direi che abbiamo vissuto pienamente la Giornata della gioventù con un grande successo,
con una grande partecipazione e intensa dei giovani, ma abbiamo anche visto il Papa
dare il suo servizio autorevole di pastore universale alla Chiesa del continente che
ha più cattolici in tutto il mondo e di qui indicare anche alla Chiesa universale
una via di rinnovamento, di ringiovanimento che sarà preziosa per tutti.