2013-07-27 20:30:50

Gmg. Briefing di padre Lombardi


Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha tenuto un nuovo briefing con i giornalisti nel sesto giorno del viaggio del Papa a Rio. Parlando della Via crucis a Copacabana ha detto che ci saranno stati circa un milione e mezzo di persone. “E’ stato incredibile. L’accoglienza è stata formidabile, piena di entusiasmo. Ed è stato molto bello che il Papa abbia potuto vedere tutte le stazioni della via sacra, passando davanti ad esse. E tutte le persone che si preparavano per questo hanno potuto salutare il Santo Padre. Il Papa è stato molto contento di questa Via Crucis, l’ha molto apprezzata. Ha apprezzato molto lo sforzo fatto per rendere attuali le stazioni e il significato della Via Crucis per i giovani e per il mondo di oggi”.

“Lo specifico di questa Via Crucis – ha proseguito - è stato proprio il grande e intelligente sforzo di attualizzazione. I piccoli testi molto concreti, che riguardavano i fatti dei giovani e i problemi del mondo di oggi e la presentazione scenica, a volte non molto semplice o immediata, mostravano un reale sforzo di dare un significato attuale che aiutasse a riflettere, una provocazione che portasse a riflettere, sul significato oggi della Via Crucis”.

Poi ha fatto due osservazioni: “C’era un gruppo di ‘cartoneros’ argentini sul palco, vicino al Papa: 35 ‘cartoneros’. Il Papa è molto amico di queste persone. E abbiamo potuto vederlo, perché alcuni di loro erano presenti alla Messa di inaugurazione del suo Pontificato, con le loro casacche e il loro vestiario tipico. Il Papa li aveva invitati alla Giornata mondiale, e ieri sera ha domandato ad uno degli organizzatori di vedere dove fossero queste persone. Non era facile trovarli tra un milione e mezzo di persone, ma c’è riuscito e li ha accompagnati sul palco. Il Papa desiderava, infatti, che stessero sul palco per tutta la Via Crucis”.

“Altro particolare molto apprezzato – ha detto padre Lombardi - è stato il ricordo dei giovani morti in Santa Maria, nel grande incendio di una discoteca. Questo accade esattamente sei mesi fa. 242 giovani morirono in questo incidente e il Papa ha ricordato questi giovani nel suo piccolo discorso dopo la Via Crucis. Io ho parlato questa mattina con il vescovo di Santa Maria che ha provato una grande emozione per questo ricordo e lo ha molto ringraziato. E mi ha detto che ieri l’ultima di quei giovani, che era ancora in ospedale, lo ha lasciato dopo sei mesi dall’incidente. Morirono 242 giovani”.

Per quanto riguarda i discorsi della mattinata padre Lombardi ha detto che un punto a suo avviso “molto significativo è l’insistenza del Papa sulla cultura dell’incontro. E’ una sua espressione molto caratteristica. Ogni volta che il Papa ha un’udienza, un incontro con persone molto importanti, con presidenti, pone sempre l’accento sulla cultura dell’incontro contro la cultura dello scarto e dell’emarginazione. In questo senso, ripete molte volte questa espressione, che è fondamentale nella sua visione della società, della Chiesa e del modo della Chiesa di porsi nella società”.

Anche l’incontro nel Teatro Municipale – ha proseguito – “è stato molto apprezzato. E’ importante porre l’accento sul fatto che non si trattava di un incontro con la classe dirigente brasiliana, ma con la società civile brasiliana. Questo spiega bene l’atmosfera e la scelta dell’oratore che ha salutato il Papa. Questo giovane di 28 anni ha espresso molto bene la sua esperienza, la sua emozione di essere l’anfitrione, il presentatore delle istanze più urgenti della società civile brasiliana. Credo che sia stata una buonissima scelta. Normalmente in questi incontri è il sindaco, il governatore o le autorità politiche che salutano il Papa. Questa volta invece era veramente un rappresentante delle basi della società civile. Penso che sia stata una scelta davvero buona. Le autorità c’erano, ma quelli che hanno accolto il Papa appartenevano davvero alla società civile e alla gioventù”.

La sostanza dei testi anticipati ai giornalisti – ha affermato – è stata rispettata completamente dal Papa, ma lui “ha scoperto alcune espressioni molto, molto forti e molto originali. Per esempio, ha parlato di riabilitare la politica come una delle forme più alta di carità. Riabilitare la politica. E’ una formula molto forte e molto espressiva, che ha aggiunto al testo. Un altro punto: l’umiltà sociale. L’attitudine al dialogo, alla collaborazione con gli altri, senza sentirsi superiori. Ha parlato di umiltà sociale, e questo ha suscitato un grande applauso in tutto il teatro. Penso che il Papa inventi molto bene alcune forti espressioni”.

Al termine dell’incontro – ha specificato - hanno salutato il Papa i rappresentanti di due etnie dell'Amazzonia e Tocantins. C’era un rappresentante di una religione afroamericana. C’era un pastore della Chiesa presbiteriana. C’era un rappresentante islamico. Il rabbino non è potuto venire, perché oggi è sabato, ed è venuto giovedì a salutare il Papa. C’erano sei ambasciatori in rappresentanza delle sei differenti regioni del mondo. C’era poi un cardiologo che lavora per i bambini; c’era una non vedente; una donna in stato interessante; e altri in situazioni particolari. Il gruppo delle bambine è stato meraviglioso. “Penso – ha detto padre Lombardi - sia stata una sorpresa per il Papa, che non sapeva. Quando ha visto le bambine ha sorriso molto.

Poi il Papa è andato al Palazzo dell’Arcivescovado, dove c’è stato come previsto l’incontro con i vescovi brasiliani. “Non erano presenti tutti i vescovi brasiliani – ha affermato - ma c’era un gran numero. Penso fossero circa 300 vescovi su un totale di poco più di 400. La sala del palazzo episcopale era piena completamente. Il Papa ha letto integralmente tutto il discorso, che era stato dato in anticipo ai giornalisti. E’ una cosa particolare: ha desiderato che non ci fosse una diretta televisiva o radiofonica, per conservare un clima più familiare. Ma posso dire che il testo è rimasto lo stesso. A parte qualche parola qua e là, non c’è stato nulla di particolarmente differente. Interessante il fatto che il Papa abbia salutato i vescovi emeriti dicendo che è bene che abbiano un compito, un impegno nella Chiesa e non si sentano messi da parte. E per questo c’è stato un grande applauso. La sostanza de discorso però è rimasta intatta. Non è comune per questo Papa, perché io credo che sia il discorso più lungo del suo Pontificato finora. Domani, penso che il discorso per il Celam sarà qualcosa di simile. Ha un significato, e cioè che il Papa in questo viaggio desidera cogliere l’occasione per parlare ai vescovi brasiliani, parlare ai vescovi dell’America Latina, alla rappresentanza del gruppo del Celam, in una maniera molto forte, molto ampia, molto ispirata e orientativa della missione della Chiesa in Brasile e in America Latina”.

Padre Lombardi ha sottolineato che questi due testi “sono molto densi di significato riguardo alla posizione, all’orientamento spirituale, teologico e pastorale di Papa Francesco”. In particolare ha segnalato il paragrafo sulla laicità dello Stato e quello sulla tutela del creato e dell’Amazzonia. "Il Papa - osservato padre Lombardi - ha sicuramente l’idea di riflettere ed andare verso la direzione di una Chiesa più sinodale, collegiale in cui si pone il servizio di Pietro, come ministero petrino per l’orientamento e l’unità di tutti. In questo senso, l’idea della sinodalità, di una varietà di forze, esperienze, prospettive nella Chiesa. Bisogna andare a costruire un’unità che è necessaria alla Chiesa. L’idea della comunione, dell’amore, del dialogo continuo è molto, molto importante. Credo che in questo Pontificato avremo un’idea della sinodalità, della collegialità, della partecipazione dei vescovi nel governo della Chiesa particolare e della Chiesa universale, in dialogo con il ministero petrino. Sempre questo però è possibile se si ha un fondamento comune, che è naturalmente evangelico e che è un fondamento di carità e di volontà molto forte di parlarsi mutuamente e dialogare. La cultura dell’incontro vale per la Chiesa come per la società".







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