Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha tenuto un nuovo
briefing con i giornalisti nel sesto giorno del viaggio del Papa a Rio. Parlando della
Via crucis a Copacabana ha detto che ci saranno stati circa un milione e mezzo di
persone. “E’ stato incredibile. L’accoglienza è stata formidabile, piena di entusiasmo.
Ed è stato molto bello che il Papa abbia potuto vedere tutte le stazioni della via
sacra, passando davanti ad esse. E tutte le persone che si preparavano per questo
hanno potuto salutare il Santo Padre. Il Papa è stato molto contento di questa Via
Crucis, l’ha molto apprezzata. Ha apprezzato molto lo sforzo fatto per rendere attuali
le stazioni e il significato della Via Crucis per i giovani e per il mondo di oggi”.
“Lo
specifico di questa Via Crucis – ha proseguito - è stato proprio il grande e intelligente
sforzo di attualizzazione. I piccoli testi molto concreti, che riguardavano i fatti
dei giovani e i problemi del mondo di oggi e la presentazione scenica, a volte non
molto semplice o immediata, mostravano un reale sforzo di dare un significato attuale
che aiutasse a riflettere, una provocazione che portasse a riflettere, sul significato
oggi della Via Crucis”.
Poi ha fatto due osservazioni: “C’era un gruppo di
‘cartoneros’ argentini sul palco, vicino al Papa: 35 ‘cartoneros’. Il Papa è molto
amico di queste persone. E abbiamo potuto vederlo, perché alcuni di loro erano presenti
alla Messa di inaugurazione del suo Pontificato, con le loro casacche e il loro vestiario
tipico. Il Papa li aveva invitati alla Giornata mondiale, e ieri sera ha domandato
ad uno degli organizzatori di vedere dove fossero queste persone. Non era facile trovarli
tra un milione e mezzo di persone, ma c’è riuscito e li ha accompagnati sul palco.
Il Papa desiderava, infatti, che stessero sul palco per tutta la Via Crucis”.
“Altro
particolare molto apprezzato – ha detto padre Lombardi - è stato il ricordo dei giovani
morti in Santa Maria, nel grande incendio di una discoteca. Questo accade esattamente
sei mesi fa. 242 giovani morirono in questo incidente e il Papa ha ricordato questi
giovani nel suo piccolo discorso dopo la Via Crucis. Io ho parlato questa mattina
con il vescovo di Santa Maria che ha provato una grande emozione per questo ricordo
e lo ha molto ringraziato. E mi ha detto che ieri l’ultima di quei giovani, che era
ancora in ospedale, lo ha lasciato dopo sei mesi dall’incidente. Morirono 242 giovani”.
Per
quanto riguarda i discorsi della mattinata padre Lombardi ha detto che un punto a
suo avviso “molto significativo è l’insistenza del Papa sulla cultura dell’incontro.
E’ una sua espressione molto caratteristica. Ogni volta che il Papa ha un’udienza,
un incontro con persone molto importanti, con presidenti, pone sempre l’accento sulla
cultura dell’incontro contro la cultura dello scarto e dell’emarginazione. In questo
senso, ripete molte volte questa espressione, che è fondamentale nella sua visione
della società, della Chiesa e del modo della Chiesa di porsi nella società”.
Anche
l’incontro nel Teatro Municipale – ha proseguito – “è stato molto apprezzato. E’ importante
porre l’accento sul fatto che non si trattava di un incontro con la classe dirigente
brasiliana, ma con la società civile brasiliana. Questo spiega bene l’atmosfera e
la scelta dell’oratore che ha salutato il Papa. Questo giovane di 28 anni ha espresso
molto bene la sua esperienza, la sua emozione di essere l’anfitrione, il presentatore
delle istanze più urgenti della società civile brasiliana. Credo che sia stata una
buonissima scelta. Normalmente in questi incontri è il sindaco, il governatore o le
autorità politiche che salutano il Papa. Questa volta invece era veramente un rappresentante
delle basi della società civile. Penso che sia stata una scelta davvero buona. Le
autorità c’erano, ma quelli che hanno accolto il Papa appartenevano davvero alla società
civile e alla gioventù”.
La sostanza dei testi anticipati ai giornalisti –
ha affermato – è stata rispettata completamente dal Papa, ma lui “ha scoperto alcune
espressioni molto, molto forti e molto originali. Per esempio, ha parlato di riabilitare
la politica come una delle forme più alta di carità. Riabilitare la politica. E’ una
formula molto forte e molto espressiva, che ha aggiunto al testo. Un altro punto:
l’umiltà sociale. L’attitudine al dialogo, alla collaborazione con gli altri, senza
sentirsi superiori. Ha parlato di umiltà sociale, e questo ha suscitato un grande
applauso in tutto il teatro. Penso che il Papa inventi molto bene alcune forti espressioni”.
Al
termine dell’incontro – ha specificato - hanno salutato il Papa i rappresentanti di
due etnie dell'Amazzonia e Tocantins. C’era un rappresentante di una religione afroamericana.
C’era un pastore della Chiesa presbiteriana. C’era un rappresentante islamico. Il
rabbino non è potuto venire, perché oggi è sabato, ed è venuto giovedì a salutare
il Papa. C’erano sei ambasciatori in rappresentanza delle sei differenti regioni del
mondo. C’era poi un cardiologo che lavora per i bambini; c’era una non vedente; una
donna in stato interessante; e altri in situazioni particolari. Il gruppo delle bambine
è stato meraviglioso. “Penso – ha detto padre Lombardi - sia stata una sorpresa per
il Papa, che non sapeva. Quando ha visto le bambine ha sorriso molto.
Poi il
Papa è andato al Palazzo dell’Arcivescovado, dove c’è stato come previsto l’incontro
con i vescovi brasiliani. “Non erano presenti tutti i vescovi brasiliani – ha affermato
- ma c’era un gran numero. Penso fossero circa 300 vescovi su un totale di poco più
di 400. La sala del palazzo episcopale era piena completamente. Il Papa ha letto integralmente
tutto il discorso, che era stato dato in anticipo ai giornalisti. E’ una cosa particolare:
ha desiderato che non ci fosse una diretta televisiva o radiofonica, per conservare
un clima più familiare. Ma posso dire che il testo è rimasto lo stesso. A parte qualche
parola qua e là, non c’è stato nulla di particolarmente differente. Interessante il
fatto che il Papa abbia salutato i vescovi emeriti dicendo che è bene che abbiano
un compito, un impegno nella Chiesa e non si sentano messi da parte. E per questo
c’è stato un grande applauso. La sostanza de discorso però è rimasta intatta. Non
è comune per questo Papa, perché io credo che sia il discorso più lungo del suo Pontificato
finora. Domani, penso che il discorso per il Celam sarà qualcosa di simile. Ha un
significato, e cioè che il Papa in questo viaggio desidera cogliere l’occasione per
parlare ai vescovi brasiliani, parlare ai vescovi dell’America Latina, alla rappresentanza
del gruppo del Celam, in una maniera molto forte, molto ampia, molto ispirata e orientativa
della missione della Chiesa in Brasile e in America Latina”.
Padre Lombardi
ha sottolineato che questi due testi “sono molto densi di significato riguardo alla
posizione, all’orientamento spirituale, teologico e pastorale di Papa Francesco”.
In particolare ha segnalato il paragrafo sulla laicità dello Stato e quello sulla
tutela del creato e dell’Amazzonia. "Il Papa - osservato padre Lombardi - ha sicuramente
l’idea di riflettere ed andare verso la direzione di una Chiesa più sinodale, collegiale
in cui si pone il servizio di Pietro, come ministero petrino per l’orientamento e
l’unità di tutti. In questo senso, l’idea della sinodalità, di una varietà di forze,
esperienze, prospettive nella Chiesa. Bisogna andare a costruire un’unità che è necessaria
alla Chiesa. L’idea della comunione, dell’amore, del dialogo continuo è molto, molto
importante. Credo che in questo Pontificato avremo un’idea della sinodalità, della
collegialità, della partecipazione dei vescovi nel governo della Chiesa particolare
e della Chiesa universale, in dialogo con il ministero petrino. Sempre questo però
è possibile se si ha un fondamento comune, che è naturalmente evangelico e che è un
fondamento di carità e di volontà molto forte di parlarsi mutuamente e dialogare.
La cultura dell’incontro vale per la Chiesa come per la società".