2013-07-26 14:11:49

Gmg. Papa Francesco, tweet ai giovani: "Che festa indimenticabile a Copacabana!"


Oltre un milione di sorrisi, un milione di saluti e lacrime, un milione di benvenuto al Papa, in un’apoteosi che ha stretto in un affettuoso abbraccio i giovani e Papa Francesco, che in un tweet di oggi ha scritto: "Che festa indimenticabile di accoglienza a Copacabana! Dio vi benedica tutti". Questo dunque il clima che si è respirato ieri sera sulla celebre spiaggia di Rio de Janeiro, nella cerimonia di accoglienza per Papa Francesco e i giovani di tutto il mondo giunti nella Giornata mondiale della gioventù. Ai ragazzi di il Santo Padre ha detto: “La fede è rivoluzionaria”. Il servizio di Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

Una notte illuminata dalla gioia. Copacabana esplode quando arriva Papa Francesco. Lungo i tre chilometri di Avenida Atlantica, il lungo, affettuoso abbraccio del mondo; dei giovani venuti dai 5 continenti:

“Vocês estão mostrando que a fé de vocês é mais forte que o frio e a chuva”... Vejo em vocês a beleza do rosto jovem de Cristo e meu coração se enche de alegria!”.

''Voi – ha detto il Papa nel suo saluto iniziale riferendosi al maltempo che in questi giorni ha colpito Rio – dimostrate che la fede è più forte del freddo e della pioggia''. “Vedo in voi – ha continuato – “la bellezza del volto giovane di Cristo e il mio cuore si riempie di gioia!”.

Papa Francesco ha poi ricordato la prima Giornata mondiale della gioventù a livello internazionale, celebrata nel 1987 in Argentina, nella sua Buenos Aires. Ha poi rivolto il pensiero a Sophie Morinière, la giovane francese che ha perso la vita nel tragico incidente nella Guyana francese:

"Los invito a hacer un instante de silencio y de oración a Dios, nuestro Padre, por Sophie, los heridos y sus familiares”.

Ha invitato a fare un minuto di silenzio e rivolgere a Dio la preghiera per Sophie, per i feriti e per i familiari.

“Quest’anno – ha proseguito – la Giornata ritorna, per la seconda volta, in America Latina. E voi, giovani, avete risposto in tanti all'invito del Papa Benedetto XVI, che vi ha convocato per celebrarla:

“A él se lo agradecemos de todo corazón!”.

“Lo ringraziamo con tutto il cuore!”.

Il Pontefice ha poi rivelato di aver chiesto a Benedetto XVI di accompagnarlo con la preghiera a Rio e il Papa emerito ha accolto con gioia questa richiesta: ora è davanti alla tv per seguire questo evento.

Poi, rivolgendosi alla sterminata platea di giovani, giunti a Rio da tutto il mondo ha detto: “Oggi siete qui, anzi oggi siamo qui, insieme, uniti per condividere la fede e la gioia dell’incontro con Cristo, dell’essere suoi discepoli":

“Esta semana, a Río se convierte en el centro de la Iglesia, en su corazón vivo y joven, porque ustedes han respondido con generosidad y entusiasmo …”.

“Questa settimana, Rio diventa il centro della Chiesa, il suo cuore vivo e giovane, perché voi avete risposto con generosità e coraggio all’invito che Gesù vi ha fatto di rimanere con Lui, di essere suoi amici”.

Ha poi proseguito: “Il treno di questa Giornata mondiale della gioventù è venuto da lontano e ha attraversato tutta la nazione brasiliana seguendo le tappe del progetto ‘Bota fé – Metti fede’. Oggi sono venuto – ha aggiunto – per confermarvi in questa fede, la fede nel Cristo vivente che dimora in voi, ma sono venuto anche per essere confermato dall'entusiasmo della vostra fede!”. I vescovi a volte hanno problemi che li rendono tristi:

“Que feo es un obispo triste. Que feo, que es. Para que mi fe no sea triste he venido aquí para contagiarme con el entusiasmo de ustedes”.

“Che brutto è un vescovo triste! – ha esclamato – “e perché non sia triste, ha continuato, sono venuto qui per essere contagiato da voi”.

Un pensiero sincero, inoltre, a quanti non sono potuti venire a Rio de Janeiro, ma sono collegati per mezzo della radio, della televisione e di internet. A loro ha detto: "Benvenuti a questa grande festa della fede!".

“Irmãos e amigos, bem-vindos à vigésima oitava Jornada Mundial da Juventude, nesta cidade maravilhosa do Rio de Janeiro!”.

“Fratelli e amici, benvenuti alla XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, in questa meravigliosa città di Rio de Janeiro!”.

Dopo una performance artistica, cinque giovani in rappresentanza di tutti i continenti hanno salutato il Papa. Poi, il Pontefice ha tenuto il suo discorso partendo dal brano del Vangelo che parla della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor.

Se da una parte, allora, è Gesù che ci accoglie, dall’altra anche noi dobbiamo accoglierlo:

“Ponernos a la escucha de su palabra, porque precisamente acogiendo a Jesús Cristo, Palabra encarnada, es como el Espíritu nos transforma, ilumina el camino del futuro..”.

“Dobbiamo metterci in ascolto della sua parola perché è proprio accogliendo Gesù Cristo, Parola incarnata, che lo Spirito Santo ci trasforma, illumina il cammino del futuro, e fa crescere in noi le ali della speranza per camminare con gioia”.

Il Papa chiede: "Ma che cosa possiamo fare?":

“Bote fe, bote esperança, bote amor! Todos juntos: Bote fé, bote esperança, bote amor!”.

"Metti fede, metti speranza, metti amore! Tutto insieme: Metti fede, metti speranza, metti amore!”.

“In chi riponiamo la nostra fiducia?, chiede ancora. “In noi stessi, nelle cose, o in Gesù?”. “Noi tutti – ha detto – siamo tentati molte volte” di essere il centro dell’universo:

“De creer que nosotros solos construimos nuestra vida, o pensar que el dinero, el poder es lo que da la felicidad”.

"Di credere che siamo solo noi a costruire la nostra vita o che essa sia resa felice dal possedere, dai soldi, dal potere. Ma tutti sappiamo che non è così! Certo l’avere, il denaro, il potere possono dare un momento di ebbrezza, l’illusione di essere felici, ma, alla fine, sono essi che ci possiedono e ci spingono ad avere sempre di più, a non essere mai sazi”.

E ha ripreso: “Metti Cristo” nella tua vita, riponi in Lui la tua fiducia e non sarai mai deluso!".

“La fe en nuestra vida hace una revolución que podríamos llamar copernicana, porque nos quita del centro y pone en él el centro a Dios”.

“La fede compie nella nostra vita una rivoluzione che potremmo chiamare copernicana, ci toglie dal centro e lo ridona a Dio; la fede ci immerge nel suo amore che ci dà sicurezza, forza e speranza".

"All’apparenza sembra che non cambi nulla, ma nel più profondo di noi stessi tutto cambia. La fede è rivoluzionaria. Siete disposti a entrare in questa onda della rivoluzione della fede? Solo entrando, la tua vita ha senso e così sarà feconda”. Il Papa ha poi concluso:

“Que bien ser estar aquí, poniendo a Cristo, la fe, la esperanza, el amor que él nos da”.

“E’ bello per noi stare qui, mettere Cristo nella nostra vita, mettere la fede, la speranza, l’amore che Lui ci dona”.







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