Emergenza caldo. Sant'Egidio per gli anziani: la solidarietà non va in vacanza
L’estate ha raggiunto in questi giorni il picco più alto di temperature in tutta la
penisola. Mentre gran parte della popolazione è in ferie o in procinto di partire
sono molti i cittadini che rimangono in città. Fra loro, una fascia ad altissimo rischio:
gli anziani. A tutela delle persone più fragili, che più di tutti rischiano per le
conseguenze di questa intensa ondata di calore, la Comunità di Sant’Egidio ha messo
in campo per il periodo estivo diverse iniziative. Federica Baioni ne ha parlato
con il presidente della Comunità, Marco Impagliazzo:
La solidarietà
non va in ferie anzi si moltiplica è lo slogan che quest’anno, per tutto il periodo
estivo, la Comunità di Sant’Egidio ha voluto lanciare. Numerose le iniziative per
fronteggiare il caldo, oltre ai momenti di festa e gli incontri culturali a cadenza
settimanale, promossi in molti rioni di Roma rivolti soprattutto alla popolazione
più vulnerabile e sola: gli anziani. Quaranta gruppi di volontari provenienti da tutta
Italia hanno deciso di dedicare le vacanze estive in aiuto dei più deboli. Di questo
e altro ce ne parla Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio:
R.
- Noi siamo fronteggiando quest’ondata di calore soprattutto proteggendo una delle
categorie più fragili della nostra società che è rappresentata dagli anziani. Quindi,
in tutte le città dove la Comunità è presente e particolarmente a Roma, ci sono programmi
di monitoraggio, di visita agli anziani, di sostegno creando anche quelle reti normali
- diciamo - che sono le reti condominiali, le reti di quartiere, di vicinato. Tante
volte basta chiedere agli anziani di bere per non essere disidratati, basta una vista
per capire se ci sono problemi di salute, per salvare una vita ad un anziano. Ci ricordiamo
dell’estate di 10 anni fa, quando tanti morirono proprio per l’ondata di calore… Da
allora, Sant’Egidio ha messo in piedi un programma molto interessante di monitoraggio
degli anziani ultrasettantacinquenni in tre rioni di Roma - Trastevere, Testaccio
e Esquilino - in cui tutti gli anziani, ogni giorno, sono monitorati - anche soltanto
con una telefonata - per evitare il loro ricovero in ospedale e per sostenerli nelle
loro necessità. Noi ci sentiamo molto interpellati da ciò che il Papa sta vivendo
in questi giorni alla Gmg, perché veramente - come lui dice - la solidarietà è una
parola che è stata messa troppo da parte. Comunità, come la nostra, mostrano invece
che la solidarietà, proprio durante l’estate cresce: abbiamo tantissimi volontari,
persone di buona volontà che hanno chiesto di aiutarci in questo frangente. Vorrei
segnalare particolarmente il Nordest: tanti giovani dal Nordest sono arrivati, proprio
da una regione tante volte politicamente spostata in un certo modo. In realtà questo
non è vero, perché ci sono tanti giovani che vengono per sostenerci. E poi ci sono
iniziative anche all’estero di sostegno ai Paesi africani.
D. - Si parte da
Roma, si arriva in Italia e addirittura - come ha detto lei - all’estero. Ma un vademecum
per fronteggiare il caldo in tre semplici punti…
R. - Agli anziani vorrei dire:
“Bevete molto! Ricordatevi di bere in qualsiasi ora del giorno; di non uscire nelle
ore più calde, naturalmente quelle da mezzogiorno fino alle 17.00 del pomeriggio;
e soprattutto rivolgetevi ai vicini e non rimanete soli con le vostre sofferenze:
bussare ad una porta, tante volte può salvare una vita!”.