Le catechesi per i giovani italiani a Rio. Mons. Miglio: la speranza è nell'essere
discepoli di Cristo
In attesa del grande incontro con Papa Francesco sulla spiaggia di Copacabana, i giovani
pellegrini hanno continuato le loro catechesi presiedute dagli oltre 40 vescovi italiani
giunti a Rio de Janeiro. Tra gli altri, mons. Arrigo Miglio, vescovo della
diocesi di Cagliari, ha incontrato nel Barra de Tijuca un gruppo di ragazzi provenienti
dalla Basilicata, dalla Toscana e dal Lazio. Ascoltiamolo al microfono di Marina
Tomarro:
R. – Mi pare
importante dire ai giovani di non spaventarsi di quelli che possono sembrare ostacoli
a essere discepoli di Gesù; non spaventarsi dei propri limiti, dei propri peccati,
delle proprie resistenze, della propria umanità.
D. – Riusciranno questi giovani
a portare il messaggio di speranza di queste giornate anche in Italia, ai loro coetanei
che magari vivono momento molto difficili?
R. – Penso proprio di sì, soprattutto
per questa full immersion in America Latina, in Brasile, qui a Rio in particolare,
dove si può meglio capire che la speranza, il fondamento della speranza, non sono
le cose, ma è nell’essere e soprattutto nell’essere legati a Lui, nell’essere discepoli
del Signore.
Ma ascoltiamo alcuni ragazzi che hanno seguito la catechesi.
R. – A volte diciamo: ‘Ma, queste sono soltanto emozioni!’, e poi, invece,
quando chiediamo in un modo o nell’altro una risposta viene data.
R. – Magari
riusciamo a vedere Gesù anche nello sguardo di una persona, conosciuta o sconosciuta,
nella frase di un vescovo – nel nostro caso qui, alla Gmg, durante una catechesi –
e dev’essere come uno spunto, un punto di partenza per portare Gesù nella propria
vita di tutti i giorni, nella nostra Italia.