Il Papa nella favela: la festa di accoglienza guidata dal Gen Rosso
Ad animare la festa di accoglienza al Papa, al campo di calcio dove è riunita la Comunità
di Varginha, c’era il Gen Rosso. Il gruppo musicale internazionale nato dal Movimento
dei Focolari ha riunito intorno a sé circa 200 ragazzi che partecipano ad un programma
di recupero dalla tossicodipendenza attraverso l’arte. Insieme, si sono esibiti dinanzi
al Pontefice. Gabriella Ceraso ha raggiunto telefonicamente uno dei musicisti,
Kiko Sebok, che racconta come si sono preparati a questo momento e l’eco che
stanno avendo le prime parole Pontefice tra i ragazzi della comunità:
R. – Quando
il Papa entra nella favela, lo accogliamo con tre canzoni, con tre balli, che facciamo
con i 200 che sono arrivati questa mattina da diverse parti del Brasile e che stanno
uscendo dalla dipendenza chimica.
D. – Sono arrivate a loro e sono arrivate
anche a voi le prime parole del Papa, l'invito all’accoglienza dell’altro perché nessuno
si senta solo. Voi lo state vivendo in questa esperienza che state facendo?
R.
– Esatto, possiamo proprio fare quello che il Papa ci chiede: andare alle periferie
a trovare gli ultimi, a stare con tutti perché tutti possono essere capaci di vivere
lo stile di vita cristiano. D. – Lavorando con questi ragazzi che hanno questo
passato così difficile di droga e di dipendenza, vi siete resi conto se questa presenza
del Papa può effettivamente avere un’eco fra loro e può spingerli ad andare avanti
in un percorso di ripresa?
R. – Io penso di sì. I ragazzi canteranno al Papa
dicendo proprio questo: “Eccoci! Noi scegliamo un’altra vita. C’è la possibilità di
un’altra vita!”.