2013-07-25 13:21:01

Gmg, "La pastorale giovanile deve ripartire dagli adulti"


di S.Em.nza. Card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, tra i catechisti alla Gmg
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Ho incontrato alcuni sacerdoti fiorentini in missione in Brasile. Aver potuto passare alcuni giorni nella favelas mi ha fatto toccare con mano la realtà di una umanità che ha bisogno ancora che il Vangelo produca i suoi frutti di pienezza per tutti e porti a risposte di giustizia e di carità le attese di tanti uomini e donne. E' questa la chiave con cui cerco di leggere e vivere questi momenti di festa che, se staccati da questa concretezza dei luoghi, potrebbero sembrare solo momenti esaltanti ma non decisivi. Credo che il linguaggio, i gesti e le scelte di Papa Francesco di visitare le periferie anche in questa Gmg, siano in perfetta sintonia con il bisogno di vita concreta che i giovani oggi sentono.
Il cardinal Betori è intervenuto nelle catechesi che si stanno svolgendo in più di trecento diversi luoghi a Copacabana e nella zona sud di Rio de Janeiro, nella regione metropolitana, nelle favelas e nei luoghi più disparati: chiese, palestre, campi sportivi aree comunitarie. Temi: "Sete di speranza, sete di Dio", "Essere discepolo di Cristo", "Siate missionari, andate". "Il clima è di molta festa e amicizia - racconta il presule - ma c'è anche molta sete di ascoltare la Parola di Dio. I ragazzi sono preoccupati degli adulti. Sembra paradossale ma è così. Trovo che questo sia molto interessante, perché significa che i ragazzi non sono chiusi. Ed è segno di grande maturità da parte loro. In effetti la pastorale giovanile deve ripartire dagli adulti. L'assenza di figure credibili nel mondo degli adulti è la mancanza più grave che i giovani oggi subiscono. Essi non chiedono eroismi ma autenticità pur nella dobolezza di cui è fatta la pasta umana. Il tema della gioia è un tema fondamentale. Viviamo in una cultura che vorrebbe farci credere che aderire al Vangelo sia un sacrificio della nostra umanità e non invece la sua pienezza e felicità. Mostrare il contrario è importantissimo. (a cura di Antonella Palermo)







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