Proseguono le violenze in Iraq, morti e feriti nei pressi di quattro moschee
Non si ferma l’ondata di violenze che sta colpendo l’Iraq, dove gli estremisti hanno
incrementato gli attacchi nel mese sacro del Ramádan contro luoghi di culto sciiti
e sunniti. La scorsa notte, almeno 12 persone sono rimaste uccise in attentati contro
quattro moschee sunnite, affollate per la preghiera: 7 i morti e 31 i feriti a Kirkuk
per l’esplosione di due bombe nei pressi delle moschee di Omar bin Abdulaziz e Al-Salihin.
Tre morti si contano invece nei pressi della moschea di Ahmed al-Mukhtar a Dura, nel
sud di Baghdad. Un’autobomba, infine, saltata in aria vicino alla moschea di Al_Imam
Ali a Kut, ha ucciso due persone. Anche la giornata odierna si è aperta nel sangue:
un attacco coordinato con colpi di mortaio e mitragliatrici, con ordigni improvvisati
sul ciglio della strada, diretto contro una stazione di polizia a Mosul ha lasciato
sul campo almeno nove agenti morti e due feriti. (R.B.)