Il card. Scherer: il costo della Gmg non è spreco ma investimento sul valore dei giovani
I costi della Giornata mondiale della gioventù sono in realtà degli investimenti sul
futuro di un Paese, perché dedicati ai giovani. L’arcivescovo di San Paolo, il cardinale
Odilo Pedro Scherer, si sofferma con pacatezza sulle voci di critica che nei giorni
scorsi hanno stigmatizzato i costi dell’organizzazione della Gmg. Oltre a rimarcare
viceversa i grandi benefici, in termini di indotto, che la Gmg sta producendo, il
porporato ribadisce inoltre che da un raduno mondiale dei giovani esce rafforzata
la fede e la Chiesa, ma anche la società. L’intervista è del nostro inviato a Rio,
Roberto Piermarini:
R. – Il messaggio
della Giornata senz’altro andrà anella direzione di un approfondimento dell’esperienza
della fede cristiana. Siamo nell’Anno della Fede, quindi c’è la chiamata ai giovani
a fare l’esperienza dell’incontro del Signore. La Giornata è un pellegrinaggio all’incontro
del Signore, all’incontro della Chiesa, la Chiesa giovane, ma anche verso le altre
realtà della Chiesa, quindi l’esperienza più approfondita della fede cristiana dalla
quale viene poi la seconda parte del messaggio della Giornata, cioè il coinvolgimento
con la vita e la missione della Chiesa. Lo sforzo della Nuova evangelizzazione è dietro
il messaggio della Giornata. La Chiesa ha bisogno di coinvolgere le nuove generazioni
perché sentano la Chiesa come la loro casa, la loro famiglia, perché si sentano parte
della Chiesa perché prendano sulle spalle anche la missione della Chiesa gioiosamente:
non come un peso, non come un dovere oneroso, ma come una gioia. Dopo aver fatto un’esperienza
gioiosa della fede, portino in tutto il mondo il messaggio del Vangelo, il messaggio
della Chiesa.
D. – Che effetto ha avuto qui in Brasile vedere il Papa su un’utilitaria
bianca?
R. - E’ stato innanzitutto un gesto bellissimo da parte del Papa. Siamo
stati tutti un po’ sorpresi da questo ed è stato un gesto di coerenza perché il Papa,
con tale gesto, ha detto molto chiaramente a tutti che non dobbiamo accettare i privilegi,
il lusso, lo status, ma dobbiamo vivere fino in fondo il senso del servizio nella
Chiesa. Il Papa questo lo ha già detto più volte. Anche questo fatto di aver preso
una macchina molto semplice, anche trovarsi in mezzo al traffico di Rio è stato un
segno bellissimo della Chiesa che deve stare molto prossima, molto vicina alla gente,
condividere la vita della gente per parlare poi alla gente.
D. – Proprio in
questi giorni, si parla dei costi della Gmg. Ci può dire una parola in proposito?
R.
– Innanzitutto, il costo della Gmg non è sostenuto tanto dallo Stato ma soprattutto
dalla Chiesa, dall’organizzazione della Giornata. I giovani pagano in gran parte la
loro partecipazione e quindi questo è a sostegno dell’organizzazione. Del resto, lo
Stato deve fare la sua parte perché è la Gmg un grande momento di folla, di tanta
gente che viene anche dall’estero e lo Stato deve garantire l’organizzazione, la sicurezza.
Questo è compito dello Stato: lo fa per ogni evento sportivo, sociale, turistico.
E poi, la spesa: guardiamo piuttosto alle entrate. La Giornata porta entrate, sono
soldi versati in Brasile un po’ ovunque, dove i giovani passano e sono passati, tramite
posti di lavoro, prodotti venduti, viaggi, ristoranti, alberghi etc. Questo entra
nel giro delle economie locali. Infine, parliamo dei giovani. Quello che si spende
per i giovani deve essere visto come investimento, non come spesa, non come spreco.
E’ questa la domanda: i giovani valgono? Noi vogliamo “sprecare” in senso buono, cioè
investire sui giovani.