Gmg, le voci dei giovani: la sabbia di Copacabana e la roccia della fede
Migliaia di giovani pellegrini hanno dunque invaso la spiaggia e il lungomare di Copacabana
per partecipare alla Messa di apertura della Giornata mondiale della gioventù. Fra
loro, a raccoglierne le voci, c'era Marina Tomarro:
Il grande palco
bianco illuminato a giorno sulla spiaggia di Copacabana, le note dell’Emanuel che
salgono, mentre viene accolta la Croce delle Giornate mondiali della gioventù e l’icona
della Vergine Maria da una folla immensa e festante di ragazzi arrivati da tutto
il mondo, nonostante le difficoltà, pur di vivere quei momenti: sono immagini che
il Brasile non dimenticherà facilmente. E tante sono le emozioni di questi giovani
pellegrini. Ascoltiamo alcuni di loro:
R. – Io non avevo mai partecipato a
una Gmg e devo dire che la folla di giovani e giovanissimi che si vede qui dà veramente
un’emozione fortissima. Poi, vedere qua così tanti giovani radunati per motivi di
fede è davvero qualcosa di incredibile.
R. – Sono stata contenta di essere
arrivata fin qui, finalmente, dopo tanti sforzi. Conoscere questi gruppi provenienti
da varie nazioni elimina tutte le differenze, tutti i confini e tutte le disuguaglianze.
Anzi, a volte ti trovi a parlare con gente di altri Paesi con una facilità estrema,
e questo è bellissimo!
D. – Come ti aspetti di vivere queste
giornate?
R. – Per questo ci affidiamo al Signore, perché ogni volta è una
sorpresa ed è bello viverla così e penso che per moltissimi giovani che sono qui sia
proprio questo il bello dell’esperienza.
D. – Avete già conosciuto altri gruppi?
Avete fatto amicizia?
R. – Sì, sì: ne abbiamo conosciuti molti, anche di altre
nazionalità… E poi, è stato bellissimo come ci hanno accolto i brasiliani: sono stati
veramente super ospitali, ecco!
D. – Voi siete ospitati in casa?
R.
– Sì, siamo ospitati in casa e ci hanno trattato come fossimo loro figli, veramente!
R.
– E’ indescrivibile quello che si sente: bisogna per forza viverlo, per capirlo, perché
determinate cosa non si possono dire in parole. Veramente, ti riempie il cuore di
fede, con una nuova voglia di vivere.
D. – State fraternizzando con altri gruppi?
Avete fatto amicizia con gli altri ragazzi degli altri Paesi?
R. – Sì, soprattutto
del Sudamerica, visto che ce ne sono tanti, e di tutto il mondo, visto che qua c’è
tutto il mondo!
R. – Sono padre Luigi Brizzio, dell’arcidiocesi di Santa Fé
de la Vera Cruz, in Argentina. Siamo venuti con 34 giovani e oggi siamo molto contenti
perché siamo potuti arrivare a Rio dopo una lunga preparazione dottrinale, spirituale.
Pensiamo che questa Giornata sarà molto importante per noi come per tanti giovani,
per approfondire la fede, e poi perché è presente il nostro Papa Francesco, che è
argentino!
D. – Cosa vuol dire per questi ragazzi incontrare per la prima volta
Papa Francesco?
R. – E’ una grande opportunità di vederlo da vicino: pur essendo
argentino, adesso è il Papa di tutto il mondo e quindi il rappresentante di Cristo
in Terra, e lui ci confermerà nella fede.