2013-07-24 07:56:49

Egitto: ancora scontri nella notte. Appello alla riconciliazione di el Baradei


In Egitto non si fermano gli scontri tra sostenitori e contestatori del deposto presidente egiziano Mohamed Morsi. Il bilancio dei disordini delle ultime 24 ore è di circa 15 morti. Otto dei quali in seguito all’attacco ai manifestanti islamisti, accampatisi intorno all’Università del Cairo. Prosegue anche lo scambio di accuse, tra manifestanti e polizia, sulle responsabilità delle violenze e dell'uso di armi da fuoco. Il servizio di Giuseppe Acconcia:RealAudioMP3

In merito alle violenze, il vicepresidente Mohamed el Baradei, ha auspicato uno sforzo di “riconciliazione”. Mentre, Pakinam el Sharkawi, responsabile degli affari politici dello staff presidenziale di Morsi ha ribadito che “violenza e teppisti non metteranno fine alle manifestazioni dei Fratelli musulmani”. In totale, secondo il ministero degli Interni, 66 persone sono state arrestate per gli scontri degli ultimi due giorni. D’altra parte, l’Ong per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch ha avvertito dei rischi di violenze contro la minoranza cristiana in Egitto. Il riferimento è all’uccisione nel Sinai di un religioso copto, nei giorni scorsi, e all'attacco contro un villaggio nei pressi di Luxor due giorni dopo la deposizione di Morsi. In quel caso, quattro copti sono stati uccisi e decine di case e negozi sono state incendiate. Dal canto suo, Amnesty International ha riferito di un sanguinoso attacco ad Hagba Nassan dove, secondo quanto denunciato da un sacerdote, Padre Basilio, un edificio è stato preso d'assalto e quattro uomini sono stati uccisi a coltellate. Infine, è sempre alta la tensione nel Sinai dove, dopo le decine di morti dei giorni scorsi, è stato ucciso un poliziotto in un agguato ad El Arish.







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