2013-07-24 15:43:59

Bulgaria: manifestanti "assediano" parlamento a Sofia contro la corruzione nel Paese


E’ tornata la calma a Sofia, in Bulgaria, dopo l’assedio, fuori dal parlamento, dei circa duemila manifestanti scesi in piazza contro il governo vincitore delle politiche di primavera. Solo l’intervento della polizia ha permesso il rilascio di oltre cento persone tra deputati, ministri e giornalisti. Il bilancio dei disordini è di 20 feriti, tra di loro anche alcuni agenti. Nel Paese, il più povero dell’Unione Europea, le proteste vanno avanti da oltre un mese: nel mirino, la dilagante corruzione dei politici. Benedetta Capelli ha chiesto un commento Francesco Martino, corrispondente a Sofia di Osservatorio Balcani e Caucaso:RealAudioMP3

R. – In questo momento, la situazione è tranquilla, anche perché il presidente del Parlamento ha invitato i colleghi deputati a non recarsi al lavoro finché la tensione non scemerà ad un livello sufficiente per poter riprendere i lavori parlamentari. C’è da dire che gli eventi di ieri sera non sono isolati ma rappresentano il culmine di una protesta che in Bulgaria va avanti da 40 giorni: quindi, fa parte di un movimento di protesta che in qualche modo ha monopolizzato l’attenzione dei cittadini bulgari nell’ultimo mese e mezzo.

D. – Quali sono le motivazioni di questa protesta che si sta protraendo da mesi, nonostante un governo sia caduto e ci siano state nuove elezioni?

R. – Sì, innanzitutto bisogna specificare che il governo attualmente in carica, uscito dalle elezioni anticipate di maggio, vive una situazione estremamente fragile dal punto di vista politico, considerando che ha 120 voti su 240 in parlamento: quindi, una maggioranza veramente difficile da gestire. Detto questo, le proteste sono state scatenate da una nomina particolarmente controversa, cioè quella a capo dei servizi di sicurezza, che ha interessato un deputato che è anche il proprietario del principale gruppo mediatico bulgaro, e che hanno poi assunto un carattere sistemico. Al centro del malcontento, c’è sia la corruzione diffusa nel Paese, ma soprattutto il modello di organizzazione del potere, che è un modello fondamentalmente oligarchico che si è instaurato in Bulgaria con la transizione democratica iniziata dopo la fine del regime comunista. Un modello che per i cittadini bulgari è divenuto ormai insopportabile: i bulgari chiedono un modello politico che dia veramente ascolto ai cittadini e che in qualche modo sia aperto alle istanze che vengono dal basso.

D. – Quanto ha pesato la crisi economica nell’infiammare gli animi? La Bulgaria è il Paese più povero dell’Unione Europea…

R. – L’economia è sempre un elemento importante. Però, in questo caso io direi che la protesta è diretta soprattutto all’organizzazione politica del Paese, più che a quella economica. Naturalmente, le difficoltà che rimangono non fanno che aumentare il livello di disagio.

D. – La piazza sta avendo un ruolo centrale in Bulgaria: ci sono altre piazze del passato che stanno ispirando quella di oggi?

R. – Direi che ci sono molti elementi di novità e anche di originalità, in questa protesta. Alcuni riflessi del passato rimangono vivi, come ad esempio il riflesso anticomunista. Per molti bulgari, il partito socialista – che oggi è il cardine dell’attuale maggioranza di governo – in qualche modo continua a essere un’emanazione del partito comunista e di quel modello monolitico di potere. Tenderei a sottolineare soprattutto gli aspetti nuovi: innanzitutto, il fatto che fino a ieri la protesta è stata fondamentalmente pacifica ed è stata particolarmente originale anche nelle sue forme, rispetto alla tradizionali manifestazioni in Bulgaria. Ci sono stati molti momenti in cui i dimostranti hanno protestato mettendo al centro dell’attenzione – se così vogliamo dire – la fantasia nel modo di esprimersi.

D. – C’è stato un impegno da parte di questo governo, provvedimenti che hanno riguardato la lotta alla corruzione che è uno dei motivi fondamentali di questa protesta?

R. – La questione è che le proteste hanno accompagnato questo esecutivo fin dalla nascita: quindi, fondamentalmente, l’azione di governo fino ad oggi è stata estremamente limitata. La protesta accesa e in parte anche violenta di ieri sera potrebbe segnare un punto di svolta. Non è escluso che i cittadini bulgari possano andare nuovamente alle urne a breve. Io direi che gli elementi per pensare ad un possibile sbocco di questo tipo, ci sono tutti!







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