Papa Francesco in Brasile, giovedì la visita nella favela di Varginha
Molti gli appuntamenti che aspettano il Papa nei prossimi giorni, tra i quali la visita
alla favela di Varginha, giovedì prossimo. Situata a nord di Rio, con i suoi 2.500
abitanti è una delle più note della metropoli carioca, incastrata fra una strada molto
trafficata ed un ex raffineria di petrolio, nei pressi dell’aeroporto e di basi militari.
Alle spalle una lunga storia di violenza legata al traffico di armi e droga. Ci riferisce
da Rio il nostro inviato, Roberto Piermarini:
Qui, dalla favela
di Varginha, si vede con chiarezza la sagoma del Cristo Redentore, la statua simbolo
di Rio de Janeiro. Le braccia di Gesù si aprono per accogliere anche i 50mila di questo
complesso di casupole colorate, baracche, viuzze impervie, ragnatele di fili elettrici.
La leggenda narra che la samba – la musica del Carnevale – sia nata nelle favelas
di Rio, ma oggi qui si sente solo assordante musica rap, reggae, hip hop. A portare
questi nuovi ritmi sono stati i narcotrafficanti. E’ qui infatti che gestivano lo
spaccio di droga per il Nord del mondo tanto che a causa dei continui atti di violenza,
la favela è stata ribattezzata “Striscia di Gaza”. Poi il governo, in vista di Confederation
Cup, Gmg, Mondiali di calcio del 2014 e Giochi olimpici del 2016, ha “bonificato”
la zona dalla presenza dei narcos, installando delle unità di polizia che aiutano
la popolazione a vivere nella legalità. In poco tempo la violenza è stata frenata
e sono stati aperti laboratori artigianali e centri culturali. E assieme a cellulari
e tv, nelle favelas iniziano a circolare anche i libri. Per l’arrivo del Papa, la
Prefettura sta sistemando come può le strade interrate e sono sparite anche la carcasse
di auto. La chiesetta di San Girolamo Emiliani, frutto della missione dei Padri somaschi
e delle suore di Madre Teresa dove Papa Francesco benedirà il nuovo altare, odora
di vernice fresca. C’è trepidazione tra la popolazione di Varginha perché il Papa
si recherà in una delle loro case: non si sa quale. Lo si saprà solo al momento della
visita per evitare strumentalizzazioni alla famiglia che lo ospiterà. Papa Francesco
incontrerà la comunità locale nel campo di calcio delle favelas. Lo stesso campo dove
l’ex calciatore Jairzinho allena i ragazzi. “Il Papa sa quanto è importante il calcio
per noi latini”, afferma l’ex attaccante carioca. Il football infatti viene utilizzato
come strumento di socializzazione ed antidoto alla violenza”. Nelle favelas di Rio
è ancora vivo il ricordo della visita di un altro Papa, il beato Giovanni Paolo II
che nel 1980 si recò a Vidigal, una zona a sud di Varginha, e donò ai poveri di quella
comunità il suo anello pastorale d’oro. Loro non lo hanno mai venduto ma hanno voluto
che fosse conservato nel museo di Rio. Ora, dopo 33 anni, un altro Pontefice si china
sulle sofferenze del popolo delle favelas. Un modo per abbracciare ancora una volta
– come il Cristo Redentore del Corcovado – quelle “periferie del mondo” cui Papa Francesco
è particolarmente legato.