Papa Francesco a Rio: non ho oro né argento, porto Cristo. L'entusiasmo della folla
rallenta il corteo papale
Il primo giorno di Papa Francesco a Rio de Janeiro ci ha già lasciato l’immagine dell’entusiasmo
travolgente del popolo brasiliano che ha accolto con grande affetto e calore il Successore
di Pietro. Il Pontefice è giunto nella città carioca per il suo primo viaggio internazionale
in occasione della 28.ma Giornata mondiale della gioventù. Il servizio del nostro
inviato a Rio, Roberto Piermarini:
Il Papa ha voluto dare subito la
sua impronta a questo viaggio abbracciando il popolo brasiliano con la jeep scoperta
che tra due ali di folla festante, ha attraversato le strade di Rio, dalla cattedrale
fino al Palazzo Guanabara dove ha incontrato la presidente Rousseff che è stata la
prima ad accoglierlo sotto la scaletta dell’aereo insieme all’arcivescovo di Rio,
mons. Tempesta. Significativa anche l’utilitaria bianca “in pieno stile Bergoglio”,
con cui il Papa ha lasciato l’aeroporto, tanto da disorientare la gente lungo il tragitto
che lo ‘cercava’ sulle più eleganti auto del seguito. E la sicurezza ha avuto il
suo ben da fare per allontanare i giovani che per salutarlo si sono accalcati con
troppa foga intorno all’auto papale che in alcuni momenti è rimasta congestionata
nel traffico di Rio. Ed è al popolo brasiliano che il Papa ha dedicato il suo primo
discorso a Rio:
“Aprendi que para ter acesso ao Povo Brasileiro, é preciso
ingressar pelo portal ... “Ho imparato che, per avere accesso al popolo brasiliano,
bisogna entrare dal portale del suo immenso cuore; mi sia quindi permesso in questo
momento di bussare delicatamente a questa porta per trascorrere questa settimana con
voi. Io non ho né oro né argento, ma porto ciò che di più prezioso mi è stato dato:
Gesù Cristo!”.
Il Papa ha quindi reso grazie alla benevolenza divina che gli
ha dato la possibilità di ritornare nella sua amata America Latina. Per la Gmg ha
detto il Pontefice “sono venuto a incontrare giovani arrivati da ogni parte del mondo,
attratti dalle braccia aperte del Cristo Redentore, giovani che parlano lingue differenti,
portatori di culture variegate e che trovano una verità limpida e un amore autentico
che li uniscono al di là di ogni diversità. Ed è un’energia potente – ha osservato
- che si sprigiona quando i giovani sono conquistati dall’esperienza con Cristo”.
“A
juventude é a janela pela qual o futuro entra no mundo … “La gioventù è la
finestra attraverso la quale il futuro entra nel mondo e quindi ci impone grandi sfide.
La nostra generazione si rivelerà all’altezza della promessa che c’è in ogni giovane,
quando saprà offrirgli spazio; dargli solide fondamenta su cui possa costruire la
vita; garantirgli la sicurezza e l’educazione; trasmettergli valori duraturi per cui
vale la pena vivere”.
Il pensiero è andato alle aspettative dei tanti giovani
che nelle scorse settimane hanno manifestato in tutto il Brasile per chiedere un futuro
migliore. Nel suo discorso, Dilma Rousseff ha affermato che le manifestazioni sono
state un atto democratico ed una opportunità per rinnovare la speranza in un mondo
migliore. La presidente riferendosi al Papa ha affermato che “sappiamo che abbiamo
davanti a noi un leader religioso sensibile ai desideri di giustizia sociale dei nostri
popoli” ed ha rinnovato la lotta alla povertà soprattutto in Africa. Oggi per il Pontefice
sarà una giornata di riposo nella residenza di Sumaré, per smaltire il fuso orario
e le 12 ore di volo prima di affrontare gli impegni ufficiali della Gmg, ma da quanto
visto in queste prime ore a Rio, con Papa Francesco tutto è possibile.