I vescovi del Burkina Faso: il Paese ha bisogno di pace e giustizia
Giustizia, riconciliazione e pace: queste le priorità per il Burkina Faso, secondo
quanto espresso dai vescovi della Conferenza episcopale locale nel documento finale
della loro plenaria – svoltasi a Ouagadougou tra l’11 e il 14 giugno – pubblicato
in questi giorni e inviato alla Fides. I presuli scrivono che tra le cause dell’alimentarsi
della tensione sociale c’è il progetto di istituire il Senato, nell’ambito delle riforme
istituzionali e politiche. Questa l’analisi dei vescovi sulla realtà sociale: tra
i principali cambiamenti avvenuti, quello demografico, con una popolazione sempre
più giovane – il 46.4% ha meno di 15 anni – ma anche sfiduciata per la mancanza di
modelli sociali. Al tempo stesso, però, si registra la crescita dell’alfabetizzazione
e dell’accesso all’informazione, anche per le donne, grazie alla diffusione delle
nuove tecnologie. Tuttavia, il denaro diventa un valore al di sopra della famiglia,
della nazione e di Dio e anche l’aumento della pratica religiosa non si accompagna
a una conformazione dei comportamenti sociali ai precetti di natura religiosa. Infine,
anche il divario sociale aumenta: la povertà di massa cresce e un solo gruppo si divide
i poteri, perciò domina la corruzione e cresce la violenza in una società in cui le
necessità di base quali salute, istruzione, occupazione, alloggio e cibo non vengono
soddisfatte. (R.B.)