GMG, "Grazie a tutti voi e a tutte le autorità per una magnifica accoglienza in terra
carioca"
"Io non ho né oro
né argento, ma porto ciò che di più prezioso mi è stato dato: Gesù Cristo!". Papa
Francesco è stato accolto da un bagno di folla al suo arrivo a Rio de Janeiro per
la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. Nel discorso alla cerimonia di
benvenuto ha detto che "la gioventù è la finestra attraverso la quale il futuro entra
nel mondo, e quindi ci impone grandi sfide. La nostra generazione si rivelerà all'altezza
della promessa che c'è in ogni giovane quando saprà offrirgli spazio; tutelarne le
condizioni materiali e spirituali per il pieno sviluppo; dargli solide fondamenta
su cui possa costruire la vita; garantirgli la sicurezza e l'educazione assicurandogli
un orizzonte trascendente per la sua sete di felicità autentica e la sua creatività
nel bene; consegnargli l'eredità di un mondo che corrisponda alla misura della vita
umana; svegliare in lui le migliori potenzialità per essere protagonista del proprio
domani e corresponsabile del destino di tutti". Lo scalabriniano P. Cesare Ciceri,
da Copacabana, parla di una spiaggia affollatissima e gremita nelle ultime ore che
precedono la celebrazione della messa di apertura: "Cristo mette la fede nei giovani:
è questo - dice - il motto di questa Gmg che già circola tra la gente di qui. Nel
giovane incontriamo il Cristo che ama, che soffre e che serve. Quando il Papa ha chiesto
di permettergli di bussare con delicatezza ai nostri cuori per stare con noi questa
settimana, molti miei parrocchiani si sono letteralmente messi a piangere per la commozione".
Aura Miguel, vaticanista di Radio Renascena, al seguito del Papa, sottolinea la sua
imprevedibilità, stimolante per il mestiere di giornalista: "Quella valigetta con
cui è salito a bordo dell'aereo è il simbolo di un Papa che non vuole nascondere nulla".
(a cura di Antonella Palermo)