L’allarme della Caritas italiana sul peggioramento della situazione in Guinea
La Caritas italiana – che da anni lavora in Guinea, in particolare nella regione forestale
– lancia l’allarme sull’aggravarsi della situazione nel Paese, dove da una settimana
si registra una recrudescenza di violenze tra le prefetture di N’Zérékoré e Beyla,
a un migliaio di km dalla capitale Conakry. Secondo un bilancio provvisorio e purtroppo
destinato a salire, negli scontri sarebbero state uccise 77 persone, di cui già 54
sono i corpi identificati. Molti, inoltre, i danni materiali a case e chiese e innumerevoli
gli sfollati, tra i quali anche il vescovo di N’Zérékoré, mons. Raphael Guilavogui,
e molti sacerdoti della sua diocesi. Nel campo militare allestito nella città hanno
trovato rifugio 2300 persone, mentre quello a Beyla ne ospita altre 1360, tra cui
molti minori e donne che hanno bisogno di soccorso immediato. La Caritas italiana
si è detta pronta a sostenere i primi interventi necessari nell’area: tra i progetti
più importanti in campo c’è la costruzione di un centro medico-chirurgico nel villaggio
di Guecké, che si trova proprio nella zona in cui si stanno verificando i disordini
di questi giorni. (R.B.)