Iraq: circa 500 detenuti in fuga dalle carceri. Molti sono membri di Al Qaeda
Fuga di massa dalle prigioni di Taji e di Abu Ghraib in Iraq :almeno 500 i detenuti
evasi molti dei quali appartenenti ad Al Qaeda. Ne sono seguite più di dieci ore di
scontri a fuoco con la polizia che hanno provocato oltre 40 vittime. Altre morti nel
Paese anche oggi per un attacco suicida a nord di Baghdad. Il servizio di Gabriella
Ceraso:
Sono stati i
militanti della jihad islamica con l’impiego di un’autobomba e colpi di mortaio a
prendere d'assalto due prigioni in Iraq, causando la morte di almeno 40 persone. Gli
attacchi al carcere di Taji, a nord di Baghdad, e in contemporanea, alla tristemente
famosa prigione di Abu Ghraib, a ovest della capitale, sono stati sferrati ieri notte
e la battaglia che ne è seguita è durata ore. Hakim al Zamily, membro della commissione
Sicurezza e Difesa del Parlamento, ha affermato in conferenza stampa che "tra 500
e 1.000 prigionieri sono riusciti a fuggire da Abu Ghraib". Mentre fonti dei servizi
di sicurezza hanno detto che tra gli evasi vi sono "leader dello Stato islamico in
Iraq", l'organizzazione di Al Qaida nel Paese. Il bilancio definitivo parla di 20
membri delle forze di sicurezza uccisi e 40 feriti, mentre fra i detenuti ci sono
stati 21 morti 25 feriti. Abu Ghraib era salita agli onori della cronaca nel 2004,
con la pubblicazione di foto e video relative a prigionieri iracheni seviziati dai
soldati americani. Ma anche oggi la violenza ha colpito nel Paese: a Mosul, nel nord,
22 soldati e tre passanti sono rimasti uccisi in un attentato suicida contro un convoglio
dell'esercito. Mentre a ovest della citta' sono stati ritrovati i corpi senza vita
di quattro poliziotti rapiti nei giorni scorsi.