Gioia ed emozione tra i giovani a Rio: la Gmg, una forte esperienza di Chiesa
Cresce l’attesa tra i giovani pellegrini che in queste ore stanno arrivando numerosi
a Rio di Janeiro, per incontrare Papa Francesco. Domani alle 19.30 sulla spiaggia
di Copacabana, la Messa di apertura delle Giornate mondiali presieduta dall’arcivescovo
della città carioca, mons. Orani João Tempesta. Il servizio di Marina Tomarro:
Finalmente Rio!
Sono arrivati in tanti e continuano ad arrivare i giovani pellegrini italiani per
vivere questa Giornata Mondiale della Gioventù e rendere ancora più bella la "Città
meravigliosa". La prima per molti di loro e la prima anche per Papa Francesco. Forse
per questo lo sentono così vicino e aspettano con ansia di incontrarlo. Ma cosa li
ha spinti a venire nella città carioca? Ascoltiamo alcuni giovani:
R.
– Per me è la prima Gmg. Non sono stata a Madrid, ma tutti i miei amici me ne hanno
parlato benissimo. Volevo venire a tutti i costi a Rio, non solo perché è un posto
nuovo, lontano, ma anche perché c’era la curiosità di conoscere questo nuovo Papa,
conoscere nuove persone, un nuovo popolo. Sono emozionatissima!
R. – La cosa
che mi spinge è quel pizzico di fede, perché così bisogna definirlo; c'è il fatto
di sentirsi tutti Chiesa e questo spinge a sentirci unico corpo di Cristo, proprio
Chiesa.
D. – Come ti aspetti di vivere queste Giornate Mondiali della Gioventù,
anche incontrando coetanei di tutto il mondo?
R. – Oggi abbiamo avuto un piccolo
anticipo, stando qui da stamattina. C’è subito confidenza e la fratellanza qui è più
palpabile, più visibile. Non capita, infatti, tutti i giorni di incontrare tantissimi
ragazzi. E’ come se ci si conoscesse da tanto tempo.
Ma prima di arrivare a
Rio per molti di loro c’è stato un cammino di preparazione. Ascoltiamo don Nello
Crescenzi, di Montecassino, e poi don Francesco Rossolini, di Parma:
R.
– Quest’anno i ragazzi che hanno partecipato sono una trentina e vengono da diverse
parrocchie della diocesi di Montecassino. La scelta è stata quella di lasciarli fare
il cammino ordinario, all’interno delle loro parrocchie, e che li preparasse a questo
momento . Per questo motivo, la maggior parte di loro è già impegnata nei cammini
parrocchiali dell’Azione Cattolica, della catechesi, della pastorale giovanile. Di
conseguenza questa tappa rappresenta non solo un punto di arrivo, ma anche un punto
di inizio.
D. - Don Francesco Rossolini, voi come vi siete preparati? R. – Noi ci siamo preparati in tre momenti: uno di preghiera e due di preparazione
tecnica. Quindi c’è stato il mandato del vescovo nel Santuario della nostra città,
a Parma, in Steccata. Ogni parrocchia poi ha aggiunto a questi momenti diocesani dei
momenti particolari.
D. – La Gmg di questi ragazzi non si ferma a Rio, ma prosegue
oltre...
R. – Sicuramente. Noi abbiamo anche fatto la scelta di andare in missione
una settimana dopo Rio. Andremo quindi nella Guyana, per condividere l’esperienza
della missione. Direi, però, che il motto della Giornata Mondiale della Gioventù “Andate,
annunciate a tutte le genti”, per noi sarà proprio vero, soprattutto dopo, sia per
esperienza missionaria, sia nel ritorno a Parma.