2013-07-21 12:55:31

Gmg. Inaugurata a Rio "Casa Italia". Mons. Crociata: fede è passione di condividere l'esperienza cristiana


“Siate un sostegno per i giovani pellegrini che arriveranno stanchi dai loro piccoli problemi quotidiani. Il vostro sorriso sia un incoraggiamento e la testimonianza che anche il tempo della fatica avrà una fine e in fondo alla strada c’è Gesù che ci attende”: è con questo incoraggiamento ai volontari italiani, che sabato mattina a Rio de Janeiro mons. Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, ha inaugurato “Casa Italia”. La struttura, gestita dall’Ufficio pastorale giovanile della Cei, rimarrà aperta per tutta la durata della Gmg. Da Rio de Janeiro, il servizio di Marina Tomarro:RealAudioMP3

Accoglienza, testimonianza e uno sguardo aperto verso il futuro: sono queste le tre parole chiave che guideranno i giovani volontari nella 28.ma Giornata mondiale della gioventù. Mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei:

R. – Questo piccolo evento di inaugurazione dice la cura con cui la Chiesa in Italia accompagna i giovani che vengono in pellegrinaggio; quindi, da questo punto di vista, il messaggio che giunge è questo: essere credenti è già essere, in qualche modo, missionari; sentire già la responsabilità, la passione di condividere con altri, di portare altri a condividere l’esperienza cristiana.

D. – Ma cosa possono trovare i giovani pellegrini a Casa Italia? Don Michele Falabretti, responsabile del servizio nazionale di pastorale giovanile della Cei:

R. – I ragazzi arrivano in una metropoli e sanno di incontrare il mondo, di fare un’esperienza che hanno già vissuto, ma si trovano davvero davanti al nuovo, ad una geografia da imparare … Ecco: una casa serve, di solito, a rispondere ai bisogni primari: un tetto, l’alloggio, il cibo, i trasporti, muoversi … Questo vuol dire che gli italiani, qui, troveranno tutte le risposte che li riguardano. Potranno risolvere alcuni problemi, sapere dove andare a dormire, come fare per mangiare, come fare per muoversi e spostarsi in città …

D. – Tanti sono anche i volontari che operano in Casa Italia, e molti sono giovanissimi, alla loro prima esperienza. Cosa spinge un ragazzo a voler essere qui e a diventare volontario per Casa Italia?

R. – Li spinge l’entusiasmo di fare un’esperienza nuova. Sono giovanissimi e quindi l’idea di mettersi al servizio di una realtà più grande ovviamente li entusiasma. Sicuramente, è molto bello vederli con questa disponibilità che cresce con ogni giorno che passa, perché ogni giorno che passa arrivano i pellegrini e quindi aumentano i servizi e il tempo dei servizi che viene loro richiesto.

D. – Cosa resta alla fine di questa esperienza così particolare?

R. – Io credo che alla fine restino gli occhi, i volti, un po’ di soddisfazione – qualche volta – per essere riusciti ad essere d’aiuto a qualcuno, a poter dare conforto a chi si sente più smarrito, a poter vivere questa vicinanza che, paradossalmente, noi viviamo sempre di più quando siamo lontani da casa.

E sale l’entusiasmo tra i partecipanti italiani, che proprio in queste ore stanno arrivando a Rio per poter vivere insieme a Papa Francesco queste straordinarie giornate. Ascoltiamo le voci di alcuni volontari:

R. - Per me è la quarta Giornata mondiale della gioventù, quindi per me rappresenta una tappa di un percorso di fede. E’ un’esperienza di fede giovanile molto forte, importante e serve a me personalmente come una spinta, una carica per quella che è la quotidianità di tutti i giorni. Sono giornate intense, impegnative ma proprio per questo anche molto più belle.

R. - Siamo arrivati ieri sera, quindi ancora dobbiamo ambientarci, capire un po’ come muoverci; però l’emozione è tanta e anche l’attesa per Papa Francesco e dell’inizio vero e proprio della Gmg. Spero di essermi preparata al meglio per poter affrontare questa esperienza nella maniera più adeguata.

R. - Vivere Rio con una Gmg secondo me è un mix esplosivo e molto, molto, molto interessante, perché spero che saremo in grado di rendere questa esperienza unica e indimenticabile.

R. – Io credo che sia stata anche una chiamata del Signore. Già dall’anno scorso sentivo di voler venire qui. Sono stato anche a Madrid, quindi ho partecipato ad un’altra Giornata mondiale dei giovani e ho visto tanta gioia, tanta energia e questo mi ha dato una carica incredibile.

D. – Spesso si parla di spirito della Gmg: secondo te, che cos’è questo spirito?

R. – Secondo me, può essere una gioia comune che condividono tutte le persone credenti: la gioia della fede.







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