Gmg. Inaugurata a Rio "Casa Italia". Mons. Crociata: fede è passione di condividere
l'esperienza cristiana
“Siate un sostegno per i giovani pellegrini che arriveranno stanchi dai loro piccoli
problemi quotidiani. Il vostro sorriso sia un incoraggiamento e la testimonianza che
anche il tempo della fatica avrà una fine e in fondo alla strada c’è Gesù che ci attende”:
è con questo incoraggiamento ai volontari italiani, che sabato mattina a Rio de Janeiro
mons. Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana,
ha inaugurato “Casa Italia”. La struttura, gestita dall’Ufficio pastorale giovanile
della Cei, rimarrà aperta per tutta la durata della Gmg. Da Rio de Janeiro, il servizio
di Marina Tomarro:
Accoglienza,
testimonianza e uno sguardo aperto verso il futuro: sono queste le tre parole chiave
che guideranno i giovani volontari nella 28.ma Giornata mondiale della gioventù. Mons.
Mariano Crociata, segretario generale della Cei:
R. – Questo piccolo evento
di inaugurazione dice la cura con cui la Chiesa in Italia accompagna i giovani che
vengono in pellegrinaggio; quindi, da questo punto di vista, il messaggio che giunge
è questo: essere credenti è già essere, in qualche modo, missionari; sentire già la
responsabilità, la passione di condividere con altri, di portare altri a condividere
l’esperienza cristiana.
D. – Ma cosa possono trovare i giovani pellegrini a
Casa Italia? Don Michele Falabretti, responsabile del servizio nazionale di
pastorale giovanile della Cei:
R. – I ragazzi arrivano in una metropoli e sanno
di incontrare il mondo, di fare un’esperienza che hanno già vissuto, ma si trovano
davvero davanti al nuovo, ad una geografia da imparare … Ecco: una casa serve, di
solito, a rispondere ai bisogni primari: un tetto, l’alloggio, il cibo, i trasporti,
muoversi … Questo vuol dire che gli italiani, qui, troveranno tutte le risposte che
li riguardano. Potranno risolvere alcuni problemi, sapere dove andare a dormire, come
fare per mangiare, come fare per muoversi e spostarsi in città …
D. – Tanti
sono anche i volontari che operano in Casa Italia, e molti sono giovanissimi, alla
loro prima esperienza. Cosa spinge un ragazzo a voler essere qui e a diventare volontario
per Casa Italia?
R. – Li spinge l’entusiasmo di fare un’esperienza nuova. Sono
giovanissimi e quindi l’idea di mettersi al servizio di una realtà più grande ovviamente
li entusiasma. Sicuramente, è molto bello vederli con questa disponibilità che cresce
con ogni giorno che passa, perché ogni giorno che passa arrivano i pellegrini e quindi
aumentano i servizi e il tempo dei servizi che viene loro richiesto.
D. – Cosa
resta alla fine di questa esperienza così particolare?
R. – Io credo che alla
fine restino gli occhi, i volti, un po’ di soddisfazione – qualche volta – per essere
riusciti ad essere d’aiuto a qualcuno, a poter dare conforto a chi si sente più smarrito,
a poter vivere questa vicinanza che, paradossalmente, noi viviamo sempre di più quando
siamo lontani da casa.
E sale l’entusiasmo tra i partecipanti italiani, che
proprio in queste ore stanno arrivando a Rio per poter vivere insieme a Papa Francesco
queste straordinarie giornate. Ascoltiamo le voci di alcuni volontari:
R.
- Per me è la quarta Giornata mondiale della gioventù, quindi per me rappresenta una
tappa di un percorso di fede. E’ un’esperienza di fede giovanile molto forte, importante
e serve a me personalmente come una spinta, una carica per quella che è la quotidianità
di tutti i giorni. Sono giornate intense, impegnative ma proprio per questo anche
molto più belle.
R. - Siamo arrivati ieri sera, quindi ancora dobbiamo ambientarci,
capire un po’ come muoverci; però l’emozione è tanta e anche l’attesa per Papa Francesco
e dell’inizio vero e proprio della Gmg. Spero di essermi preparata al meglio per poter
affrontare questa esperienza nella maniera più adeguata.
R. - Vivere Rio con
una Gmg secondo me è un mix esplosivo e molto, molto, molto interessante, perché spero
che saremo in grado di rendere questa esperienza unica e indimenticabile.
R.
– Io credo che sia stata anche una chiamata del Signore. Già dall’anno scorso sentivo
di voler venire qui. Sono stato anche a Madrid, quindi ho partecipato ad un’altra
Giornata mondiale dei giovani e ho visto tanta gioia, tanta energia e questo mi ha
dato una carica incredibile.
D. – Spesso si parla di spirito della Gmg: secondo
te, che cos’è questo spirito?
R. – Secondo me, può essere una gioia comune
che condividono tutte le persone credenti: la gioia della fede.