Gli Usa rilanciano il processo di pace israelo-palestinese. La settimana prossima
primi incontri a Washington
Ci sono voluti sei viaggi del Segretario di Stato americano Kerry in Medio Oriente,
ma alla fine il risultato tanto atteso è arrivato: la settimana prossima a Washington
riprenderanno i negoziati di pace israelo-palestinesi. Ancora tutti da definire i
dettagli, mentre è certamente da non sottovalutare la netta bocciatura di Hamas. “Abu
Mazen – ha riferito il portavoce del Movimento al potere nella Striscia di Gaza –
non ha alcuna legittimità a trattare per conto del popolo palestinese.Il servizio
è di Graziano Motta:
L’annuncio di
Kerry è venuto da Ramallah, al termine di intensi colloqui con il presidente palestinese
Abu Mazen, dopo che ad Amman aveva concentrato gli sforzi della sua sesta missione
nella regione. Il processo di pace riprenderà, "se tutto va come deve", ha detto prudentemente
Kerry, la settimana ventura a Washington dove sono attesi il collaudato negoziatore
palestinese Saeb Erekat e, particolare non irrilevante, il ministro israeliano della
giustizia, Tzipi Livni. Dovranno definire i particolari del cammino da compiere perché,
ha precisato Kerry, "non sono stati precisati contenuti dell’accordo". Gli israeliani
mettono le mani avanti. Ci vorranno mesi per superare il trauma di settembre dell’anno
scorso, quando i palestinesi ottennero dall’assemblea generale dell’Onu il riconoscimento
di Stato osservatore. Poi, per assicurarsi che sia raggiungibile un’intesa sui tanti
problemi controversi, in primis sullo sviluppo degli insediamenti dei coloni ebrei
nei territori e sul riconoscimento di principio, come confini dello Stato, delle linee
di armistizio al termine della guerra del ’67.