2013-07-20 07:20:53

Acido contro le donne: in India interviene la Corte Suprema


In India il drammatico fenomeno delle aggressioni con acido per sfigurare il volto di donne resta a livelli preoccupanti. A volte la violenza viene scatenata da futili motivi, spesso da un rifiuto a richieste sessuali. La Corte Suprema interviene proponendo al governo interventi più efficaci. Il servizio di Stefano Vecchia:RealAudioMP3

La Corte Suprema indiana ha chiesto al governo di limitare la vendita di acido corrosivo al dettaglio, puntando contemporaneamente il dito contro l'inattività delle autorità nel contrastare una delle consuetudini più tragiche del Paese. L'India infatti è una delle nazioni in cui l'acido viene più usato come strumento di punizione. Le ragioni possono essere d'onore, di disaccordo sulla dote o per il suo mancato versamento, di rabbia o frustrazione, ma con risultati comunque devastanti e spesso definitivi sulle vittime. I dati governativi stimano in un migliaio le donne sfigurate dall'acido lo scorso anno in India, ma questo si riferisce a casi emersi e denunciati di una pratica odiosa e spesso sommersa diffusa anche in Afghanistan, Pakistan e Bangladesh, dove gelosia o eccessi nell'interpretazione delle prescrizioni religiose provocano il numero maggiore di vittime, insieme - come in India - alla reazione di compagni, datori di lavoro o anche estranei respinti. Per tentare di limitare il fenomeno, la Corte suprema indiana chiede di vietare a minorenni la vendita di sostanze corrosive e autorizzarla solo dietro la presentazione di un documento d'identità valido. Il loro commercio dovrà anche essere giustificato da parte dell'acquirente e segnalato alla polizia dai rivenditori. Chieste anche pene più severe per i colpevoli, fino a 10 anni di carcere e senza possibilità di libertà su cauzione. Infine, tra le misure che il governo dovrà attuare entro tre mesi recependo le indicazioni dei giudici, vi è anche un aumento del valore degli indennizzi per le vittime, che dovranno essere non inferiori a 300.000 rupie, equivalenti oggi a 3900 euro.







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