Il presidente Mansour assicura stabilità e sicurezza per l’Egitto
Primo discorso ieri per il presidente egiziano Mansour che ha promesso sicurezza e
stabilità senza cedere al ricatto di chi compie violenze a danno di innocenti. Discorso
che arriva in un momento critico per il Paese dove oggi sono in programma altre mobilitazioni.
Intanto nel Sinai si registrano nuove uccisioni. Dal Cairo, il servizio di Giuseppe
Acconcia:
L’Egitto scende
di nuovo in piazza per il secondo venerdì di Ramadan. Gli occhi sono tutti puntati
su Rabaa Al-Adaweya: l’immenso sit-in della Fratellanza nel quartiere Medinat Nassr
a sostegno dell’ex presidente Morsi. Mentre gli oppositori degli islamisti si incontreranno
in piazza Tahrir. Ieri sera ha parlato per la prima volta al Paese il presidente ad
interim Adli Mansour. "Sono totalmente impegnato insieme al governo ad assicurare
sicurezza e stabilità al Paese. Non ci faremo intimidire da coloro che uccidono innocenti",
ha avvertito l’ex giudice. Mansour ha assicurato inoltre che la road map, che prevede
elezioni presidenziali entro sei mesi, "rispecchia la libera volontà del popolo".
Mentre sono emerse ieri le prime divisioni tra le anime delle opposizioni alla Fratellanza,
che ora fanno parte del governo pro tempore di Hesham Beblawi. In particolare, il
partito liberale Wafd ha chiesto lo scioglimento del Fronte nazionale di salvezza,
che unisce i principali movimenti secolari in Egitto. Infine, sono arrivate ieri le
critiche di Amnesty International, che in una nota parla di "sparizione forzosa" in
riferimento alla detenzione di Morsi. Si aggravano poi gli scontri nel Sinai, teatro
di dure violenze nelle ultime settimane. Ieri sera è stato ucciso un altro poliziotto.