2013-07-19 18:12:51

GMG a Rio: "Ci vediamo lì, fra soli tre giorni!"


RealAudioMP3 "Il popolo brasiliano, in genere i latinoamericani, ha il cuore in mano quando si tratta di accogliere le persone. Lo sta dimostrando in questi giorni che precedono la Gmg; quel poco che ha lo divide con grande allegria e generosità per i pellegrini che giungono. E' davvero bello poter condividere con loro questo entusiasmo". P. Cesare Ciceri, missionario scalabriniano da tredici anni in Brasile, parroco nella diocesi di S. Sebastiao di Rio de Janeiro, descrive il clima della città che è pronta per ospitare i pellegrini che stanno arrivando per incontrare il Papa. "Nonostante anche qui si viva un certo allontanamento dalla fede da parte dei giovani, coloro che la vivono, lo fanno in maniera molto forte e radicale. Se pensiamo che gran parte di loro di giorno lavora e di notte studia, è un miracolo che riescano a dedicarsi alla pratica di fede con impegno. La presenza di Papa Francesco - afferma il religioso - darà sicuramente una scossa alla Chiesa". Don Luca Ramello, direttore dell'Ufficio di Pastorale Giovanile della diocesi di Torino, accompagnerà oltre duecento giovani a Rio: "Viviamo giorni di grande trepidazione. Ci faremo contagiare dallo stile diretto, di simpatia e gioia tipicamente evangelica di Papa Francesco. Dall'esperienza del Sinodo dei giovani che abbiamo vissuto quest'anno a Torino, abbiamo imparato che è proprio l'ascolto dei giovani la via maestra per rinnovare la Chiesa. Questo non significa mitizzare i giovani o canonizzarli. Essi, come tutti, portano con sé i limiti e la grazia di ciascun battezzato. Già l'esempio di S. Benedetto ci può essere d'aiuto: egli voleva sempre ascoltare il parere e il consiglio del più giovane in monastero. I giovani sono la frontiera più esposta, nel bene e nel male. Il desiderio di Francesco di visitare le periferie - aggiunge Don Luca - deve illuminarci sul nostro modo fare pastorale giovanile. Spesso i giovani hanno poco diritto di parola e poco margine di azione, sono più sommersi dai nostri discorsi che dalle opportunità che diamo loro. Il Vangelo è fatto sì di Gerusalemme, ma è fatto anche e soprattutto di tante realtà periferiche, anonime, ma così preziose. Francesco ci sta comunicando proprio di rivalutarle, e lo sta facendo senza falsi pietismi, ma con un'andatura leggera, che ha il passo dello Spirito". (a cura di Antonella Palermo)







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