Siria: duri scontri al confine con la Turchia tra la minoranza curda e milizie
islamiste ribelli
Il conflitto in Siria si sta allargando anche ai Paesi vicini. Ieri due gravi episodi
di violenza si sono registrati in Libano e in Turchia. Intanto le Nazioni Uniti fanno
appello alle nazioni confinanti con Damasco perché non si chiudano le frontiere ai
profughi in arrivo. Il servizio di Marco Guerra:
In Libano meridionale,
un noto analista politico filo Assad, che lavorava come commentatore per diversi media
arabi, è stato ucciso mentre rientrava casa. In Turchia al confine la Siria sono morti
due adolescenti che martedì erano stati raggiunti da pallottole vaganti provenienti
dal territorio siriano, dove sono in corso combattimenti tra i curdi siriani e le
milizie ribelli di matrice islamista. La morte dei due giovani ha innescato la rabbia
di familiari e amici delle vittime che hanno attaccato un ospedale turco dove sono
ricoverati membri dell'opposizione siriana. E proprio vicino al valico con la Turchia,
intanto proseguono i combattimenti tra i comitati di protezione del popolo curdo
e gruppi jihadisti affiliati ad al-Qaeda. Al momento si contano almeno 9 vittime.
Ma ai confini con la Siria premono soprattutto i profughi. Ieri l'alto Commissario
Onu per i Rifugiati, Antonio Guterres, ha ribadito l'appello ai Paesi vicini affinché
non chiudano le frontiere. Turchia e Giordania insieme ospitano quasi un milione di
profughi. 160 mila in Iraq, dove si teme l’intensificarsi degli scontri settari legati
al conflitto siriano.