Regno Unito: delusione dei vescovi cattolici per l’approvazione della legge sulle
nozze gay
“Un punto di non ritorno, un profondo cambiamento sociale”. Così presidente e vicepresidente
della Conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles, rispettivamente l’arcivescovo
di Westminster, Vincent Nichols, e quello di Southwark, Peter Smith, commentano in
una nota l’approvazione dei matrimoni tra omosessuali nel Regno Unito, il cui via
libera è stato dato dalla firma della regina, e che saranno celebrati a partire dall’estate
2014. I presuli giudicano l’iter legislativo troppo frettoloso e carente, che ha come
risultato la trasformazione del matrimonio in un’istituzione in cui “non è più al
centro l’apertura ai figli e, con essa, la responsabilità per i padri e le madri di
rimanere insieme per allevarli”. Nella nota giunta all’agenzia Sir, i vescovi esprimono
gratitudine ai parlamentari che hanno contribuito a un miglioramento del testo garantendo
protezione alla libertà religiosa attraverso il rafforzamento delle protezioni legali
per le Chiese che si rifiuteranno di celebrare queste nozze: “Esiste il rischio potenziale
– segnalano – che le indicazioni che verranno date in futuro dal ministro sul tema
dell’educazione sessuale nelle scuole, entrino in conflitto con l’insegnamento della
Chiesa”. Se i presuli manifestano la propria delusione per la mancanza, all’interno
della legge, della tutela del diritto all’obiezione di coscienza per i funzionari
civili; d’altra parte lodano le garanzie avute dai ministri che nessuno verrà discriminato
sul posto di lavoro per le sue convinzioni che il matrimonio possa essere solo tra
un uomo e una donna. Infine, i vescovi fanno appello alla grande tradizione di tolleranza
che appartiene alla Gran Bretagna: “È importante affermare e rafforzare questa tradizione
– concludono – in questo momento in cui visioni del matrimonio profondamente sentite
e non conciliabili vengono messe in discussione”. (R.B.)