2013-07-18 07:38:28

India. Stimati 11mila dispersi nelle alluvioni dell'Uttarakhand. 100mila i senza tetto


Un mese fa piogge torrenziali colpivano ampie aree pedemontane e montane dell'India. Oggi il Paese fa i conti con cifre discordanti sulle vittime e sui dispersi e con la necessità di rivedere i sistemi di allerta e di intervento nelle emergenze. Stefano Vecchia:RealAudioMP3

A un mese dalla disastrosa alluvione che ha colpito le regioni pre-himalayane dell'India, il governo federale ha deciso di considerare i circa 5.800 dispersi ufficiali come “morti presunte”. Una decisione che vede in disaccordo il governo dello stato di Uttarakhand, il più colpito, che riconosce soltanto la cifra di 934 residenti la cui morte è stata accertata sulle oltre 1200 complessive. A questo si aggiunge che alcune Organizzazioni non governative segnalano che la conta governativa dei dispersi non includerebbero categorie di persone come i pellegrini, numerosi in regioni tradizionali mete di pellegrinaggio in questa stagione, o i migranti per lavoro stagionale. Di conseguenza, un numero attendibile di dispersi supererebbe gli 11.000. Dati discordanti, dunque, che segnalano anche come considerazioni politiche ed economiche si confrontano ora su un territorio devastato dalle più consistenti precipitazioni da 60 anni. Restano precarie le condizioni di oltre 100.000 senzatetto in buona parte ospitati in campi di raccolta, e mentre in alcune aree gruppi di abitanti ancora isolati sono assistiti con un ponte aereo, è stata già avviata la ricostruzione di alcune vie d'accesso alle aree montane. Se per settimane è stato fondamentale l'uso degli elicotteri, che ha permesso la più massiccia operazione di salvataggio della storia con mezzi aerei, oggi l'uso di velivoli senza pilota prosegue per accertare che nessuno resti escluso dai soccorsi. L'India emerge dunque gradualmente dall'ennesima emergenza, ma il paese si interroga sui limiti della sua preparazione davanti a eventi di questo genere. Anche a livello ufficiale, infatti, è stata ammessa la necessità di ristrutturare l'intera organizzazione dei soccorsi, oltre che di migliorare la capacità di previsione di eventi naturali disastrosi.







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