Grecia: approvato piano licenziamento e cassa integrazione per 25mila statali
Il parlamento greco ha approvato il disegno legge che prevede, nell'ambito della riforma
dell'amministrazione pubblica, un piano tra licenziamenti e cassa integrazione che
coinvolge circa 25.000 dipendenti statali. Plauso dai vertici dell’Ue e della Bce
con il commissario agli affari economici Olli Rehn che, tuttavia, ricorda che “ci
sono altre decisioni da prendere” prima di concedere il prossimo esborso di aiuti
da 7 miliardi di euro. Intanto, stamane, in un’Atene blindata, è arrivato il ministro
delle Finanze tedesco Schaeuble che offre 100 milioni di euro a un fondo per le imprese
elleniche. Nelle stesse ore i sindacati internazionali lanciano un appello contro
le misure di austerità. Sentiamo il commento dell'economista Alberto Quadrio Curzio
raccolto da Marco Guerra:
R. - La Grecia
avrà, anche quest’anno, un calo del Pil di 5 punti percentuali. La cura imposta a
quel Paese le farà fare tre passi indietro e uno avanti: il saldo rimane un saldo
drammatico e dimostra che una semplice e dura cura come quella non porta ai risultati
sperati. La Grecia doveva ristrutturare la propria economia, ma la ristrutturazione
andava fatta con molta maggiore razionalità di quanto è stato fatto.
D. -
Lo spread dei titoli greci, però, è calato notevolmente e la Borsa di Atene ha mostrato
segnali di ripresa…
R. - Il debito greco sul Pil non sta scendendo, dopo tutto
quanto è stato fatto nella misura preventivata. La riduzione degli spread non è un
indicatore sufficiente per dire che la Grecia stia migliorando o addirittura per dire
che la Grecia stia uscendo dalla crisi.
D. - Siamo in vista di una svolta
o queste politiche di austerità continueranno?
R. - Una politica del rigore
non bilanciata da una politica di investimenti in infrastrutture per la crescita,
può determinare una lunghissima recessione. La storia economica insegna chiaramente
che il rigore da solo non risana le economie. Questa forma di intervento deve essere
bilanciata da politiche per investimenti infrastrutturali sani, reddituali e che diano
occupazione.