Egitto, uccisi tre poliziotti nel Sinai. I Fratelli musulmani delusi dall’Ue
Nuove proteste nella notte al Cairo, in occasione della visita del capo della diplomazia
europea Ashton che ha espresso rammarico per non aver potuto incontrare l’ex presidente
Morsi. Intanto nel Sinai altri tre poliziotti sono stati uccisi; il Patriarca copto
ortodosso Tawadros II per la terza settimana di fila ha annullato la catechesi del
mercoledì. Il servizio di Roberta Barbi:
Non si arresta
la “sfida delle piazze” in Egitto: manifestazioni dei due schieramenti si sono protratte
fino all’alba, dopo l’appello di ieri dell’Alto rappresentante per la politica estera
e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton che dal Cairo ha auspicato il rilascio
di Morsi. I Fratelli Musulmani si dicono delusi dall’Unione Europea che finora non
ha denunciato quello che definiscono il “golpe militare” che ha portato al rovesciamento
dell’ex presidente, ma sulla questione nessuna posizione chiara neppure dagli Stati
Uniti: dalla Giordania dove si trova in visita, il segretario di Stato americano Kerry
afferma che “è troppo presto per giudicare l’Egitto del dopo Morsi” e che la priorità
ora è “ristabilire l’ordine e il rispetto dei diritti”. E continuano anche le violenze
nel Sinai del nord: tre agenti di polizia sono stati uccisi all’alba da miliziani
armati, a el-Arish e a Sheikh Zowayed, vicino al confine con la Strisca di Gaza. Il
Patriarca copto ortodosso Tawadros II, infine, ha annullato ieri per la terza volta
il consueto appuntamento con la catechesi del mercoledì a causa del difficile momento
attraversato dal Paese: c’è, infatti, chi ritiene i cristiani responsabili della caduta
di Morsi. Nel governo di transizione insediatosi ieri, inoltre, ben tre ministri su
33 sono copti.