India: morti oltre 20 bambini dopo il pranzo in mensa scolastica
Sono morti per intossicazione alimentare 22 bambini in una scuola elementare di Masrakh,
nello Stato orientale di Bihar, uno dei più poveri e popolosi dell’India. Secondo
le prime ricostruzioni, a uccidere i piccoli – tutti con meno di 10 anni d’età – sarebbe
stato il pranzo a base di riso e lenticchie fornito gratuitamente dalla scuola, all’interno
del quale sono state rinvenute grandi quantità di fosfato utilizzato come insetticida.
Il governo ha predisposto un risarcimento pari a poco più di tremila dollari per le
famiglie delle piccole vittime, mentre in ospedale restano altri 25 bambini e ben
47 studenti del villaggio di Dharmasati Gandaman presentano sintomi di avvelenamento.
La scuola rientrava nel “Mid-day Meal”, il programma alimentare indiano che prevede
la distribuzione del pranzo gratuito nelle scuole statali delle aree più povere, per
consentire ai bambini di consumare almeno un pasto nel corso della giornata, ma presenta
molte carenze dal punto di vista igienico-sanitario: secondo quanto appreso, i pasti
venivano preparati all’interno dell’istituto in questione ed evidentemente gli alimenti
non erano stati lavati. Il fatto torna ad accendere il dibattito sulla sicurezza alimentare
in India e l’urgenza che venga approvato il Food Security Bill. A sostenerlo è anche
la Chiesa locale, che attraverso padre Charles Irudayam, segretario esecutivo della
Commissione per Giustizia, pace e sviluppo, fa le condoglianze alle famiglie delle
piccole vittime e ricorda che “sta alle amministrazioni civili dei singoli Stati indiani
controllare e garantire la sicurezza e la qualità del cibo fornito alle scuole governative”.
“Nelle scuole cattoliche – aggiunge il sacerdote – si pone massima attenzione al cibo
consumato dai bambini per qualità e quantità”. La Chiesa, favorevole all’approvazione
della legge, dal 2008 lavora in questa direzione, facendosi portavoce delle istanze
delle comunità povere che vivono nelle zone remote del paese. (R.B.)