Gmg. Mons. Petrini: il Papa conquista tutti, anche i lontani dalla fede
Il comitato organizzatore della Gmg in Brasile ha reso noto che l’ammontare della
spesa complessiva prevista per la Giornata è di 120 milioni di euro circa, il 70%
dei quali proveniente dai contributi dei pellegrini. Le attività relative all’evento
– spiegano gli organizzatori - hanno generato circa 20mila posti di lavoro e, secondo
le stime, ci sarà nel complesso un impatto economico di più di 160 milioni di euro
per il Brasile, ma in particolare per la grande metropoli carioca. Ma quali potranno
essere i frutti spirituali della Gmg? Risponde mons. João Carlos Petrini, vescovo
di Camaçari, nello Stato di Salvador de Bahia. L’intervista è di Antonella Palermo:
R. - C’è un’attesa
impressionante, perché Papa Francesco sta conquistando tutti, anche quelli che sono
di altre religioni, anche quelli che non vanno in chiesa da anni e anni. Quando io
incontro queste persone, fanno sempre grandi elogi, addirittura si mostrano commossi
perché il Papa ha questo modo semplice di comunicare, di parlare, che tocca il cuore
delle persone con cose facili che loro capiscono. Si sentono immediatamente coinvolti.
C’è una grande attesa.
D. - Lei presiede la commissione episcopale “Vita e
famiglia”: i giovani quanto sono aperti alla vita e alla costruzione di una famiglia
basata sui valori del Vangelo?
R. - Io direi che in Brasile si vive una situazione
che per certi aspetti è paradossale. Un’inchiesta fatta alcuni anni fa, non molti,
da un grande giornale di San Paolo diceva che il 98% delle persone intervistate, quindi
anche i giovani, considerano la famiglia come un grande valore o il più grande valore
della propria vita. Una situazione un po’ paradossale perché nei mezzi di comunicazione,
nelle legislazioni che sono state elaborate recentemente, la famiglia non è poi così
valorizzata, perlomeno la famiglia così come noi l’abbiamo sempre compresa, cioè come
l’unione di un uomo e una donna che si vogliono bene, che si amano e che sono aperti
a generare nuova vita e ad educare i propri figli. E’ come se questa famiglia fosse
considerata un po’ del passato. Molte sono le famiglie dove c’è solo la donna e un
bambino o due, tre bambini… Poi, tutte queste realtà di famiglie ricomposte dopo separazioni,
dopo divorzi... E’ una situazione molto delicata per la Chiesa.
D. - Cosa vi
aspettate da Papa Francesco?
R. - L’attesa è di una nuova Pentecoste nella
Chiesa ma con un punto molto preciso. Nel mondo attuale - io credo che sia uguale
un po’ dappertutto, non solo in Brasile ma anche in altre parti del mondo - è molto
difficile incontrare persone adulte sia nel campo dell’arte, dello spettacolo, dello
sport, della politica, persone adulte che siano ammirevoli e che possano stimolare
nel giovane l’idea di una vita di dignità, di grandezza, di dedicazione seria al bene
di tutti. La figura di Francesco fa eccezione. Un’eccezione ammirevole. Per cui, speriamo
che le sue parole suscitino un nuovo entusiasmo per Gesù Cristo, un nuovo attaccamento
alla Chiesa cattolica, ma che abbia anche la finalità di risvegliare nei giovani l’ipotesi
di vivere secondo una grandezza che noi non vediamo frequentemente vicino a noi, ma
che il Papa ci rende prossimo proprio in questi giorni a Rio de Janeiro.