Giura il nuovo governo in Egitto. Trentaquattro ministri tra di loro 3 copti, fuori
la Fratellanza Musulmana
L’Egitto ha un nuovo governo. Ieri il giuramento dell’esecutivo composto da 34 ministri,
nessuno appartiene ai Fratelli Musulmani, vincitori delle elezioni del 2011. Al via
oggi la missione nel Paese dell’Alto rappresentante della politica estera e di sicurezza
dell'Unione Europea, Catherine Ashton, che ha chiesto un ritorno rapido alla transizione
democratica. Da registrare ancora episodi di violenza. Il servizio di Giuseppe
Acconcia:
Nasce il nuovo
governo egiziano dopo la destituzione dell’ex presidente Mohammed Morsi. L’ex ministro
delle Finanze, Hesham Beblawi ha giurato come premier nelle mani del presidente ad
interim Adli Mansour. Nessun islamista o salafita fa parte dell’esecutivo di coalizione
che unisce esponenti laici del partito del vice-presidente Mohammed El-Baradei, nasseristi
del Fronte delle opposizioni e conferma esponenti del precedente governo. Sono 34
i ministri: tra loro ci sono tre donne: a Informazione, Ambiente e Sanità; e tre cristiani
copti: Mounir Abdel Nour al ministero di Commercio e industria, Laila Iskandar all’Ambiente
e Ramsi George alla Ricerca scientifica. Mentre il giudice , ex magistrato della Corte
penale internazionale, sarà il nuovo ministro della Giustizia. Il generale Abdel Fattah
al-Sisi resta alla guida del ministero della Difesa e diventa anche vice-primo ministro,
insieme al social-democratico Ziad Bahaa-Eddin e al leader del partito liberale, Hossam
Eissa. Dal canto suo, Nabil Fahmy, ex ambasciatore egiziano negli Stati Uniti, è invece
il nuovo ministro degli Esteri. Mentre agli Interni viene confermato Mohammed Ibrahim.
Tuttavia, i Fratelli musulmani hanno definito «illegittimo» il nuovo esecutivo, rifiutandosi
di partecipare al tavolo per il dialogo nazionale, voluto dal presidente ad interim
Mansour. Infine, nel Sinai, un campo di addestramento dell'esercito è stato attaccato,
vicino al valico di Rafah.