Messico: catturato il capo degli Zetas, tra i boss più ricercati al mondo
Duro colpo del governo messicano ai cartelli che gestiscono il traffico di cocaina
con gli Stati Uniti. In un’operazione di polizia è stato catturato Treviño Morales,
boss degli "Zeta-40", uno dei criminali più ricercati del mondo su cui pendeva una
taglia degli Usa di cinque milioni di dollari. Treviño, 42 anni, è stato arrestato
insieme ad altre due persone vicino Nuevo Laredo, sua città natale, nel nordest del
Paese al confine con il Texas. Ma cosa significa questo arresto nella lunga lotta
al narcotraffico ingaggiata dal governo messicano? Marco Guerra lo ha chiesto
ad Andrea Amato, autore del libro l’"Impero della cocaina":
R. – Il presidente
Nieto, eletto a fine anno 2012, aveva bisogno di un “colpo” anche mediatico come questo,
sia per gli accordi economici stretti con gli Stati Uniti che per la lotta al narcotraffico.
Aveva bisogno di un forte risultato per far vedere che milioni di dollari dati da
Obama al Messico per la lotta al narcotraffico e l’immigrazione clandestina sono ben
spesi. Questo è sicuramente un ottimo colpo, perché Miguel Angel Treviño era uno
tra i primi cinque ricercati dalla polizia e dall’esercito messicano, ma anche dall’Fbi.
D.
– Cosa succederà ora all’interno dei cartelli messicani. Tagliata la testa se ne forma
subito un’altra o dobbiamo aspettarci un periodo di faide?
R. – Qualcosa succederà.
Il Messico oggi è gestito da sei-sette cartelli molto importanti. Miguel Angel Treviño
controllava il cartello del Golfo – uno tra i più importanti e tra i più potenti –
e a questo punto il cartello vivrà un momento di sbandamento. Vorrà dire che i cartelli
nemici del cartello del Golfo cercheranno di sopraffarli in maniera violenta. Quindi,
potrebbero scoppiare faide molto sanguinose e molto violente.
D. – Sta cambiando
qualcosa nella criminalità messicana?
R. – I cartelli messicani negli ultimi
anni hanno preso il sopravvento per potenza economica rispetto a quelli colombiani,
avendo accesso in maniera diretta al mercato nordamericano. Sta cambiando perché sono
diventati sempre più forti, sempre più ricchi e quindi hanno bisogno di allargare
il loro mercato. Da una nota dell’Europoll, pare stiano cercando di entrare anche
nel mercato europeo per prenderne il controllo. Questo, inevitabilmente, comporterà
un’alleanza o uno scontro soprattutto con le mafie italiane – in particolare con la
Ndrangheta – quindi, potrebbe cambiare l’equilibrio del narcotraffico e della criminalità
a livello mondiale. Abbiamo per ora notizie che i cartelli – soprattutto quello di
Sinaloa – è sbarcato per ora in Spagna e sta prendendo il controllo del mercato spagnolo,
che è una delle vie di accesso ovviamente del narcotraffico in Europa.