Elezioni parlamentari in Bhutan. Stravince a sorpresa l'opposizione
Elezioni parlamentari in Bhutan. Cambio della guardia nel minuscolo Paese di etnia
tibetana e fede buddhista, dove l'opposizione, smentendo ogni previsione, ha guadagnato
i due terzi dei seggi nelle consultazioni di sabato scorso. Confermati i rapporti
con il grande vicino indiano, indispensabile partner economico. Stefano Vecchia:
Il Partito democratico
del popolo, all'opposizione ha addirittura doppiato l'attuale partito di governo,
il Partito per la pace e la prosperità, vincendo di larga misura una consultazione
elettorale che ha visto anche un record assoluto di votanti, circa l'80% dei 380.000
aventi diritto su poco meno di 700.000 abitanti. Il Pdp ha vinto di conseguenza 32
dei 47 seggi nell'Assemblea nazionale, con una inversione di rotta non soltanto riguardo
alle precedenti elezioni del 2008, quando aveva guadagnato soltanto due seggi, ma
anche rispetto alle primarie di maggio, quando aveva conquistato 12 seggi contro i
33 dei maggiori avversari, in concorrenza con altri due partiti. Arrivati a ballottaggio
di due giorni fa, gli elettori hanno deciso di premiare un partito con minore esperienza
e pochi nomi noti, ma che potrebbe garantire insieme maggiore apertura all'interno
e stabilità all'esterno. In gioco, infatti, in un paese indirizzato con polso fermo
dalla sua monarchia verso uno sviluppo che non contrasti con tradizione, stabilità
e gestione corretta delle risorse e dell'ambiente, erano soprattutto i rapporti con
il protettore indiano. Una tutela a volte ingombrante ma che garantisce al Bhutan
risorse essenziali, come prodotti petroliferi a prezzi sussidiati. Lasciandolo anche
libero, però, di perseguire in relativo isolamento il suo Indice di felicità nazionale
lorda, un'iniziativa che misura la crescita non sui dati economici, ma sul benessere
spirituale, fisico, sociale ed ecologico dei suoi abitanti, nel contesto di un ambiente
naturale il più possibile integro.