Mauritius: l’importanza per la Chiesa della scuola cattolica
“La Chiesa rende un vero servizio sociale attraverso le sue scuole e i suoi collegi”:
è quanto scrive, in una nota, mons. Maurice Piat, vescovo di Port-Louis, nelle Isole
Mauritius. In questi giorni, il presule ha presentato ai fedeli il progetto “Kleopas”,
dedicato all’evangelizzazione e destinato a tre settori: famiglia, parrocchia e scuola.
Articolato su tre anni – da settembre 2013 a maggio 2016 – il progetto formativo vedrà
al primo punto proprio la formazione scolastica. “La Chiesa – spiega mons. Piat –
investe nel mondo della scuola offrendo alla nazione le sue risorse umane e finanziarie
a servizio della famiglia e del futuro dei giovani”. Quindi, il presule esprime la
sua riconoscenza “per l’apporto inestimabile delle Congregazioni religiose femminili
e maschili che si sono dedicate al servizio della gioventù locale e hanno donato all’educazione
cattolica dinamismo e competenza”. Ribadendo, poi, la necessità di una scuola che
“costruisca l’unità nazionale all’interno della diversità delle culture e delle religioni
e che abbia un inquadramento morale aperto ai vantaggi della modernità”, mons. Piat
afferma: “Per la Chiesa delle Mauritius si tratta di ridefinire la sua missione educativa,
nel cuore delle nuove sfide che ci lancia il mondo contemporaneo”, ed è quindi importante
impegnarsi per contrastare “l’abbandono scolastico e promuovere il senso civico e
l’unità nazionale”. Il vescovo di Port-Louis guarda, inoltre, al contesto “pluralista”
in cui la Chiesa si trova oggi ad operare e rassicura: la questione dell’identità
delle scuole cattoliche e i legami tra scuola, famiglia e parrocchia saranno al centro
del progetto “Kleopas”. Altro punto focale dell’iniziativa sarà “la qualità e la valorizzazione
dei corsi di catechismo”, perché “anche se la scuola non è un luogo di proselitismo”,
tuttavia, “nell’ambito di una cultura del dialogo”, essa, proprio “in quanto cattolica”,
deve “valorizzare la catechesi e sostenere i catechisti, offrendo loro la migliore
formazione possibile” e rafforzando i contatti con “i movimenti, le parrocchie e le
famiglie”. Infine, mons. Piat esorta il settore scolastico a dare voce a tutte le
persone in esso coinvolte, come docenti, genitori e giovani, e “tutti coloro che si
mettono al servizio di questa nobile causa”. (I.P.)